Sciopero sceneggiatori a Hollywood: Disney e HBO tra gli studios che esigono il ritorno al lavoro degli scrittori

Continua lo sciopero del WGA (Writers Guild of America) con la richiesta da parte degli sceneggiatori di migliori condizioni di lavoro e migliori stipendi.

Continua lo sciopero generale del WGA (Writers Guild of America) e degli sceneggiatori di Hollywood, indetto martedì 2 maggio con la richiesta da parte dell’organizzazione di migliori condizioni di lavoro e migliori stipendi per gli sceneggiatori di serie e film.

Lo sciopero è stato deciso a seguito dell’assenza di un accordo tra WGA e AMPTP, organizzazione che negozia i contratti con WGA per conto di studios come Netflix, Amazon, Apple, Disney, Discovery-Warner, NBC Universal, Paramount e Sony. In un contesto di cambiamenti con stagioni più brevi e piattaforme di streaming, gli sceneggiatori vogliono un contratto che rifletta l’attuale panorama mediatico, ma anche i cambiamenti politico-sociali presenti nel paese, oltre che alle difficoltà economiche in cui vivono gli sceneggiatori da anni, spesso con paghe minime.

Basti pensare che, secondo dati pubblicati anche da The Guardian, siamo in una situazione in cui gli Studios negli ultimi anni hanno avuto profitti che sono aumentati del 39%, mentre lo stipendio medio degli sceneggiatori si è abbassato del 4%.

Sciopero WGA, Disney e HBO inviano lettere ai propri dipendenti per intimarli di tornare al lavoro

WGA Strike Disney HBO - Cinematographe.it

E’ in questo contesto che grandi studios, tra cui il gigante Disney e HBO, esigono che i propri showrunner, anche loro parte dell’associazione del WGA, tornino al lavoro nonostante il grande sciopero della loro categoria. Secondo The Hollywood Reporter, ABC (canale televisivo di Disney) ha inviato lettere a sceneggiatori, membri di WGA, chiedendo, o meglio dire intimando, loro di tornare immediatamente a scrivere le sceneggiature dei loro show. Altri studios come HBO/HBO Max e CBS Studios hanno fatto lo stesso.

Nella lettera inviata da Disney si legge: “Vogliamo specificare e reiterare che, come showrunner o come sceneggiatori-produttori, non siete scusati dal dover adempiere al vostro dovere di showrunner e/o produttori delle vostre serie a seguito dello sciopero di WGA“, sottolineando quindi la loro contrarietà allo sciopero.

Inoltre, in altri paragrafi si può leggere: “Il vostro accordo di servizi con lo Studio richiede che eseguiate il vostro lavoro di showrunner e/o produttori anche se WGA cerchi di multarvi per offrire i vostri servizi durante lo sciopero“. La lettera di Disney inoltre sottolinea: “I vostri doveri come showrunner e/o producer non sono scusati, sospesi o terminati finché e salvo che voi siate notificati dallo Studio. Lo Studio intende proseguire con la produzione durante lo sciopero WGA e siamo legalmente autorizzati a farlo“.

Similmente, anche HBO ha inviato una simile lettera ai suoi sceneggiatori, evidenziando come seppur lo studio rispetta il diritto degli sceneggiatori allo sciopero, loro “crediamo che certi servizi, come partecipare nel processo di casting e/o contribuire a lavori di produzione e post-produzione non relegati alla scrittura, siano chiari esempi di lavori e servizi non-WGA, e che quindi dovrebbero essere continuati durante questo periodo“. Inoltre, HBO ha anche aggiunto: “se non riuscite a provvedere questi servizi previsti da contratto a causa dello sciopero, HBO/HBO Max non sarà obbligata a continuare il vostro salario“.

Lettere che non lasciano dubbi, e sottolineano come, nonostante da anni gli sceneggiatori grazie al loro sindacato WGA chiedano migliori condizioni di lavoro, gli Studios continuano a sottovalutare le esigenze dei propri lavoratori a richiedere migliori condizioni salariali, e non solo. Una situazione che rimanda allo sciopero WGA del 2007-2008, ultima volta in cui il contratto era stato aggiornato e che aveva portato a ingenti difficoltà nelle produzioni a Hollywood.

In un’epoca in cui Hollywood e i grandi Studios guadagnano milioni in produzioni di successo e spendono milioni su milioni per pagare singoli attori, ci si chiede se davvero non riescano a migliorare le condizioni dei propri sceneggiatori, che da anni vivono in condizioni precarie, con paghe minime e con contratti che riflettono il panorama di Hollywood di più di 10 anni fa, quando gli streamers non erano così preponderanti.

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Fonte: ScreenRant
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