Sean “Diddy” Combs e la dura vita in galera : “il cibo è la parte peggiore”
Il rapper e produttore è in carcere dal 16 febbraio scorso.
La vita dietro le sbarre non è mai facile, nemmeno per una celebrità del calibro di Sean “Diddy” Combs. Secondo il suo avvocato, Marc Agnifilo, uno degli aspetti più complicati dell’incarcerazione per l’assistito è il cibo offerto ai detenuti, ben lontano dalle prelibatezze alle quali era abituato.
Sean “Diddy” Combs: la dura vita dietro le sbarre
Arrestato il 16 settembre per una serie di gravi accuse di abuso e cattiva condotta, il rapper 54enne sta lottando ad adattarsi alla vita nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn, New York. Si tratta probabilmente della parte peggiore, ha dichiarato l’avvocato ai giornalisti.
La dieta quotidiana del carcere, che inizia alle 6 del mattino con cereali, frutta e una torta per colazione, continua con un pranzo alle 11 che permette di scegliere tra hamburger, pesce al forno o tacos di manzo. La cena, servita alle 16, include piatti quali fajitas di pollo, pasta o piatti vegetariani, tipo lenticchie, tofu e fagioli.
Nonostante la notorietà e le risorse legali a disposizione, ora Combs si trova una situazione molto complicata. Il giudice Andrew Carter ha da poco negato la richiesta avanzata dalla squadra difensiva di Sean “Diddy” Combs di essere liberato, in cambio del pagamento di una cauzione di 50 milioni di dollari.
Il rapper e produttore è stato costretto a rimanere in prigione fino al processo, previsto nel maggio 2025. In tali condizioni, l’icona dell’hip-hop affronta sia l’incertezza del domani sia l’adattamento della vita dietro le sbarre, inclusi pasti ben lontani dal lusso. Inoltre, l’incarcerazione ha portato alla luce ulteriori accuse e sospetti. Vari ex collaboratori del rapper lo hanno, infatti, accusato di corrompere potenziali testimoni, il che ne compromette ancor più la posizione. Se condannato, Combs rischia fino all’ergastolo.
Leggi anche Clint Eastwood, guai per sua figlia Francesca: l’attrice è stata arrestata per violenza domestica