Shining, il dramma dell’attrice Shelley Duvall: “Se ripenso a quel film ho gli incubi”
L'attrice, ormai allontanatasi da tempo dai riflettori cinematografici, ha rilasciato un'intervista a The Hollywood Reporter.
Shelley Duvall, protagonista di Shining, ha ricordato le riprese del film di Stanley Kubrick, un periodo assai complicato per l’attrice
Era il 1980 quando nei cinema usciva Shining, il capolavoro di Stanley Kubrick che ha visto protagonista la strana coppia composta da Jack Nicholson e Shelley Duvall. La carriera dell’attore statunitense è poi proseguita a suon di grandi successi, mentre quella di Duvall è andata pian piano a spegnersi e l’attrice ha scelto di allontanarsi sempre più da Hollywood.
In una recente intervista rilasciata a The Hollywood Reporter, Shelley Duvall ha ricordato l’epoca di Shining, ammettendo di avere ancora gli incubi quando ripensa al film di Kubrick in cui ha interpretato il personaggio di Wendy Torrance. L’attrice ha quindi descritto il periodo delle riprese come una vera e propria maratona massacrante dal punto di vista fisico e soprattutto psicologico. “Mi svegliavo e quando mi rendevo conto che avrei dovuto ricominciare a piangere per tutto il giorno entravo nel panico. Non so proprio come ho fatto a farcela“, ha quindi dichiarato Duvall nell’intervista.
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Ricordiamo che le riprese di Shining andarono avanti per 56 settimane a causa del perfezionismo di Kubrick, come ha ricordato la stessa attrice: “Per lui le riprese non andavano mai bene e ci ritrovavamo a piangere e correre per decine di volte. Era davvero dura“. Duvall ha quindi spiegato che ad un certo punto il suo corpo ha iniziato a ribellarsi: “Prima di girare ascoltavo canzoni tristi con il walkman per entrare meglio nella parte ma dopo un po’ non ce la fai più a piangere tutti i giorni“. Sempre nel corso dell’intervista, l’attrice ha ammesso di non vedere Shining da parecchio tempo ed è per questo che il giornalista le ha mostrato la famosa scena dell’ascia, che Duvall ha commentato così: “Abbiamo girato quella scena per tre settimane, ogni giorno. E Jack era bravissimo, era veramente spaventoso. Posso solo immaginare quante donne attraversino simili violenze ogni giorno“.