Silvio Berlusconi: morto il magnate dei media che ispirò il cinema e la televisione

Silvio Berlusconi, magnate dei media ed ex presidente del Consiglio, è morto al San Raffaele di Milano. Era malato da tempo di leucemia.

Silvio Berlusconi, il magnate dei media diventato politico, ex presidente del Consiglio e leader di Forza Italia che ha definito un’era televisiva, è morto a 86 anni. Berlusconi è morto all’ospedale San Raffaele di Milano. Soffriva da tempo di leucemia e, recentemente, aveva sviluppato un’infezione polmonare.

Dopo aver costruito una fortuna lanciando la TV privata italiana con il suo impero Mediaset, Silvio Berlusconi è entrato in politica nel 1993, è stato eletto primo ministro nel 1994 e ha continuato a ricoprire la carica di primo ministro per tre volte, anche se non consecutive. È stato estromesso dal parlamento nel 2013 a seguito di una condanna per frode fiscale.

L’impresa edile di Berlusconi, la Edilnord, alla periferia milanese ha costruito un complesso modernista, denominato Milano 2, che ha dotato di un’emittente televisiva via cavo interna, chiamata Telemilano. Lanciata nel 1978, Telemilano è diventata il seme della creazione da parte di Berlusconi della prima rete televisiva privata nazionale italiana, un’impresa che ha realizzato acquistando stazioni locali su cui trasmetteva contemporaneamente la stessa programmazione. In tal modo Berlusconi ha aggirato i divieti di trasmissione nazionale, creando una rete nazionale de facto che ha gradualmente rotto il monopolio detenuto dalla RAI.

Per alimentare l’offerta dei suoi canali Silvio Berlusconi ha iniziato a importare spettacoli americani come Dallas, Baywatch e I Puffi e, successivamente, ha acquistato i diritti di un gran numero di film statunitensi, in accordo con gli studi di Hollywood. Negli anni successivi proprio questi accordi furono indagati con l’accusa di evasione fiscale che causò la sua cacciata dal parlamento.

Col tempo Telemilano è cresciuta fino a diventare Mediaset, la più grande emittente commerciale italiana. La holding di Berlusconi, Fininvest, ha successivamente acquisito anche il quotidiano Il Giornale, la squadra di calcio AC Milan, la società cinematografica Medusa e Mondadori, il principale editore italiano. Nelle sue mani anche il giornalismo cambiò faccia.

Man mano che Berlusconi dominava sempre di più la scena politica, la sua influenza divenne enorme anche in casa Rai i cui ascolti, dalla metà degli anni ’90, facevano testa a testa con quelli Mediaset. Il suo governo nominò i vertici della Rai, un palese conflitto di interessi. Nel frattempo, il braccio di produzione e distribuzione cinematografica di Mediaset, la Medusa, diventò il più grosso studio cinematografico del paese, fatto che spinse la RAI a crearne uno a sua volta. Il duopolio non comprendeva più la TV, ma si estendeva anche al cinema.

La sua figura ispirò diverse volte il cinema e le televisione. Esempio più lampante l’acclamato Loro (2018) di Paolo Sorrentino. Nel film il regista napoletano interpreta liberamente le vicende professionali e private di Berlusconi. La sua vita professionale e privata viene raccontata senza filtri, tra corruzione e squallidume.

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