È morta Sinéad O’Connor: la cantante irlandese aveva 56 anni

Indimenticabile la sua Nothing Compares 2 U. Aveva anche recitato per Neil Jordan nel film The Butcher Boy.

Sinéad O’Connor, la cantante irlandese dell’indimenticabile Nothing Compares 2 U, è morta. Lo riportano diverse fonti, tra cui il The Irish Times. Aveva 56 anni. Al momento la causa del decesso non è stata ancora confermata.

O’Connor, che è sempre stata molto trasparente sulla sua lotta alle malattie mentali, proprio all’inizio di questo mese aveva scritto sulla sua pagina Facebook che, dopo 23 anni d’assenza, era tornata a Londra e che stava finendo un album che uscirà il prossimo anno. Aveva anche accennato a un tour in Australia e Nuova Zelanda nel 2024, e in Europa, Stati Uniti e altri Paesi nel 2025.

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Sinéad O’Connor ha avuto un’infanzia difficile dopo la separazione dei suoi genitori, quando aveva otto anni. La cantante ha affermato che, fin dalla tenera età, sua madre, con cui ha vissuto dopo la separazione, l’ha abusata fisicamente. A 15 anni ha trascorso diciotto mesi al Magdalene Asylum a causa della sua assenteismo e dell’accusa di taccheggio. Anche in tenera età, tuttavia, O’Connor ha mostrato di possedere uno spiccato talento musicale.

La carriera di O’Connor è decollata dopo aver iniziato a lavorare con l’ex capo discografico degli U2 Fachtna O’Ceallaigh e aver riscontrato successo con l’album di debutto The Lion and the Cobra, nel 1987, divenuto disco d’oro e che le è valso una nomination ai Grammy.

La sua svolta internazionale è arrivata con l’uscita del suo secondo album, I Do Not Want What I Haven’t Got, che includeva il nuovo arrangiamento di Nothing Compares 2 U, una canzone originariamente scritta da Prince. L’interpretazione di O’Connor ha raggiunto il numero 1 in diversi Paesi ed è rimasta in cima alle classifiche in Irlanda per ben 11 settimane. La canzone le è valsa due nomination ai Grammy, mentre l’album le è valso un Grammy per la migliore performance di musica alternativa. È anche apparsa nel ruolo di Nostra Signora nel film di Neil Jordan del 1998 The Butcher Boy.

Nel corso della sua carriera Sinéad O’Connor ha acquisito molta notorietà per via della sua natura schietta e le numerose controversie che l’hanno circondata. Nel 1993 fece a pezzi un’immagine del Papa mentre cantava una versione a cappella di War di Bob Marley al Saturday Night Live, come protesta contro gli abusi sessuali all’interno della chiesa. Quella sera la NBC ha ricevuto oltre quasi 5.000 chiamate di reclamo.

Nel 2013 ha scritto una lettera a Miley Cyrus in merito alle sue immagini sessualmente esplicite, avvertendola del trattamento delle donne nell’industria musicale ed esortandola a non lasciarsi “sfruttare” dai dirigenti musicali. La lettera ha ricevuto risposte piuttosto contrastanti dal pubblico, oltre che delle critiche anche dal mondo della musica.

O’Connor ha rivelato, in un’intervista del 2007, che nel 2003 le era stato diagnosticato un disturbo bipolare e che aveva tentato il suicidio. Era il 1999 e l’occasione era il suo 33esimo compleanno. Sette anni dopo, tuttavia, ha dichiarato di aver ottenuto altre tre opinioni mediche e che non si trattava di bipolarismo. Nel 2015 sulla sua pagina Facebook ha rivelato di aver avuto un’overdose a causa di problemi tra lei e Donal Lunny, il suo ex marito e padre del suo figlio più piccolo, Shane. Dopo la pubblicazione del post è stata allarmata la polizia, la quale è prontamente intervenuta.

Nell’agosto 2017, sempre su Facebook, ha pubblicato un emozionante video in cui ha rivelato di avere tre malattie mentali e di sentirsi sola, dopo aver perso la custodia del figlio di 13 anni, Shane. Nel video diceva di volersi uccidere da diversi anni e che solo i suoi psichiatri e il suo medico la tenevano in vita. Ha supplicato che qualcuno della sua famiglia si prendesse cura di lei e ha aggiunto che era “una dei milioni” che sono stigmatizzati per la loro malattia mentale. Suo figlio Shane è morto suicida l’anno scorso, all’età di 17 anni.

Fonte: Variety