Sophie Nyweide e la causa della morte: “rifiutava le cure, voleva farcela da sola”
Così talentuosa, così fragile: la sua scintilla non si spegnerà mai.
È morta a soli 24 anni Sophie Nyweide, attrice che in molti ricordano per ruoli intensi in film come Noah di Darren Aronofsky e Mammoth, dove recitava accanto a Michelle Williams e Gael García Bernal. A darne notizia è stata la famiglia, con un necrologio che non lascia spazio a dubbi: Sophie non ce l’ha fatta, e dietro la sua scomparsa c’è una storia di dolore, solitudine e fragilità.
La causa della morte di Sophie Nyweide

È successo il 14 aprile 2025, a Bennington, nel Vermont. Sua madre, l’ex attrice Shelly Gibson, ha raccontato a The Hollywood Reporter che le autorità stanno ancora facendo chiarezza. Ma una cosa è certa: Sophie Nyweide aveva smesso di farsi aiutare. Aveva deciso di affrontare tutto da sola, convinta di potercela fare senza cure, senza terapie.
Il necrologio, struggente, racconta una verità difficile da accettare: “Era gentile, fiduciosa. Forse troppo. E questo spesso l’ha esposta a situazioni che l’hanno ferita. Disegnava, scriveva, metteva tutto nero su bianco. Le sue opere erano una mappa dei suoi traumi. Ma nemmeno questo è bastato a salvarla”.

Nata l’8 luglio 2000 a Burlington, Sophie Nyweide aveva respirato cinema fin da piccola. Il primo ruolo lo ha avuto a 4 anni. Cresciuta tra set e copioni, aveva lavorato con attori del calibro di Jessica Alba e James Franco, apparendo anche in Law & Order e in film come Il matrimonio di mia sorella e Shadows & Lies.
Dietro la luce dei riflettori, però, c’era una battaglia silenziosa. Una lotta interiore che ha scelto di affrontare a modo suo, senza scorciatoie. Una scelta che, alla fine, le è costata la vita. La sua storia è un pugno allo stomaco. E ci lascia con una domanda: quanto è difficile, oggi, chiedere davvero aiuto?
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