Sophie Nyweide, mistero sulla morte: tra gravidanza, droga e sospetti di omicidio

È giallo sulla morte di Sophie Nyweide, l’ex bambina prodigio del cinema statunitense, trovata senza vita all’alba del 14 aprile scorso nei pressi di un capanno, lungo la riva di un fiume a Bennington, nel Vermont. Aveva solo 24 anni, ma il suo volto era già noto al grande pubblico grazie a ruoli in film come Noah e Mammoth, interpretati durante l’infanzia.

A dieci giorni dal tragico ritrovamento, le circostanze della sua morte restano avvolte nel mistero. Secondo quanto riportato dal sito statunitense TMZ, Sophie era incinta al momento del decesso, come certificato dai documenti ufficiali. È stata eseguita un’autopsia, ma la causa esatta della morte non è ancora stata stabilita: si attendono i risultati degli esami tossicologici.

Nel frattempo, le indagini della polizia si stanno concentrando su una possibile overdose non intenzionale. La madre della giovane attrice, Shelly Gibson – anche lei con un passato da attrice – ha dichiarato a TMZ di essere a conoscenza del fatto che la figlia facesse uso di sostanze stupefacenti. Ha inoltre confermato che Sophie non era sola al momento della morte. Un uomo, la cui identità non è stata resa pubblica, era con lei quando è deceduta. Sta collaborando con le autorità e, sebbene non sia attualmente considerato un sospettato, la polizia non ha escluso del tutto l’ipotesi di un omicidio.

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Nata a Burlington, nel Vermont, Sophie Nyweide ha fatto il suo debutto sul grande schermo nel 2006 con il film drammatico Bella, diretto da Alejandro Gómez Monteverde. Ha poi preso parte a un episodio di Law & Order nel 2007, prima di interpretare la figlia dei personaggi di Gael García Bernal e Michelle Williams nel film Mammoth di Lukas Moodysson. Ha recitato anche accanto a Jessica Alba in An Invisible Sign.