Spider-Man: Jonathan Levine spiega il “no” ai Marvel Studios
Il regista spiega il motivo per il quale si è ritirato prematuramente dalla trattativa.
Jonathan Levine, adesso al cinema con il suo Long Shot, non è andato avanti con le trattative per Spider-Man dei Marvel Studios e spiega perché
In molti penseranno che rifiutare di dirigere un film come Spider-Man (per la precisione stiamo parlando di Homecoming, il primo nuovo capitolo su Peter Parker), sia una follia non solo in termini di potenziali guadagni, ma anche per il lancio che una pellicola del genere può dare alla carriera di un cineasta. Jonathan Levine è uno di quelli che ha rifiutato di continuare le contrattazioni, lasciando perdere il prodotto in collaborazione tra Marvel e Sony. Parlando con IndieWire, il regista ha spiegato che era quasi pronto a lavorare su Spider-Man: Homecoming, nel 2015, salvo poi lasciar perdere tutto:
Diciamo che ho interrotto il rapporto di lavoro con loro prima che lo facessero loro con me. Non credo che sarei riuscito a farlo ma pensavo anche che la storia parlava di un adolescente a New York, che doveva essere un po’ divertente e nella mia testa ero convinto che ce l’avrei fatta. È allettante lavorare a un prodotto simile. Comunque, in nuona sostanza non sono contrario a lavorare ai blockbuster. Semplicemente non sono la mia prima scelta. Non era qualcosa che volevo fare dopo aver girato i miei primi due film. Invece adesso penso di aver fatto abbastanza film da potermi dare una chance.
Non è dato sapere se i Marvel Studios avrebbero o meno licenziato Levine e puntato comunque su Jon Watts per Spider-Man: Homecoming, comunque staremo a vedere se il futuro riserverà o meno qualche blockbuster al cineasta, oppure no.