Spider-Man: No Way Home, Alfred Molina racconta il suo ritorno nel franchise
"I tentacoli fanno tutto"
Oramai è ufficiale: il Dottor Octopus farà ritorno nel Marvel Cinematic Universe con Spider-Man: No Way Home
La notizia sta già facendo il giro del globo: Alfred Molina tornerà davvero a vestire i panni di Otto Octavius, il malvagio Dottor Octopus contro cui Peter Parker deve lottare tante volte. L’attore farà ritorno all’interno della pellicola Spider-Man: No Way Home, che vede come protagonista il bravo Tom Holland. Ad ogni modo, quando a Molina avevano proposto di entrare a far parte del cast del terzo capitolo della saga dell’Uomo Ragno, gli era stato dato un embargo. Questo però è presto divenuto il segreto di Pulcinella:
Quando stavamo girando, avevamo tutti l’ordine di non parlarne, perché doveva essere un grande grande segreto. Ma, sapete, la notizia è ovunque su Internet. In realtà mi sono descritto come il segreto tenuto peggio di Hollywood!
Quindi Molina non ha solo confermato il proprio coinvolgimento all’interno di Spider-Man: No Way Home, che dovrebbe arrivare nei cinema a dicembre 2021, ma ha anche raccontato come è stato tornare a vestire i panni del Dottor Octopus dopo che sono passati 17 anni da Spider-Man 2 di Sam Raimi. L’attore ha raccontato di come tornare sul set di un film Marvel sia stato meraviglioso: è stato quasi come usare una macchina del tempo e tornare al 2004, nonostante tutti gli acciacchi che l’età gli ha portato. Quando Molina chiese a Jon Watts, regista di Spider-Man: No Way Home, come avessero intenzione di far tornare il suo personaggio dopo la conclusione del film di Raimi, quest’ultimo gli ha risposto: “In questo universo nessuno muore davvero“. A quanto pare il film ripartirà da dove la pellicola di Raimi si è interrotta: dal momento in cui il Dottor Octopus annega nel fiume Hudson nell’estremo tentativo di salvare la città di New York, dopo essere stato lui stesso a metterla in gravissimo pericolo. Tenendo in considerazione che l’MCU nel tempo si è evoluto, analizzando differenti linee temporali e multiversi, la cosa ha anche quasi del realistico.
Inizialmente, però, Alfred Molina aveva qualche perplessità da un punto di vista pratico: come abbiamo detto, dal film del 2004 sono passati 17 anni e ora l’attore a ben 67 anni, per cui la sua forma fisica è cambiata. Nel esprimere le proprie preoccupazioni al regista, questa è stata la risposta che ha ottenuto è stata molto semplice: basta vedere cosa hanno fatto a Robert Downey Jr. e a Samuel L. Jackson. Effettivamente, in Captain America: Civil War del 2016, i Marvel Studios avevano utilizzato la CGI per ringiovanire Robert Downey Jr. fino a com’era nel 1991 e, in Capitan Marvel, avevano riportato Samuel L. Jackson alla versione di sé degli anni Novanta. Molina può stare quindi tranquillo: la tecnologia può fare miracoli. Oltre al problema fisionomico, la questione della prestanza fisica era un altro ostacolo cui l’attore aveva pensato. Poi però si è ricordato di un elemento fondamentale del suo personaggio: i tentacoli. Sono proprio questi bracci meccanici a fare tutto il lavoro, quindi Molina è in qualche modo salvo.