Star Wars Celebration: Riz Ahmed bloccato dalla Homeland Security
Riz Ahmed rivela di non essersi potuto presentare alla Star Wars Celebration poiché bloccato dalla Homeland Security in aeroporto.
La star di Rogue One: A Star Wars Story, Riz Ahmed, ha rivelato il motivo per il quale non ha potuto partecipare alla Star Wars Celebration ad aprile 2019
Riz Ahmed ha detto che un incontro indesiderato con l’Homeland Security (Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti d’America) non gli ha permesso di partecipare alla Star Wars Celebration che si è tenuta a Chicago nel mese di aprile 2019.
“[Hasan Minhaj] può vincere un Peabody, io posso vincere un Emmy, Ibtihaj Muhammad può andare alle Olimpiadi, ma alcuni di questi ostacoli colpiscono un intero sistema e noi non possiamo affrontarli da soli, abbiamo bisogno del vostro aiuto” ha detto l’attore al summit Amplify leadership di CAA.
Secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, Ahmed ha detto che, di frequente, viene fermato e perquisito quando viaggia negli aeroporti, a causa della sua razza. Inoltre, a tal proposito, l’attore ha rivelato che era in viaggio verso la Star Wars Celebration, quando la Homeland Security gli ha impedito di imbarcarsi sul suo aereo.
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“Fondamentalmente sono qui per chiedere il vostro aiuto, perché è davvero spaventoso essere un musulmano adesso, super spaventoso” ha detto Ahmed. “Mi sono chiesto spesso, sarà l’anno in cui ci riuniranno, sarà l’anno in cui metteranno in azione la registrazione di Trump? Sarà l’anno in cui ci manderanno tutti via?“.
The Hollywood Reporter ha anche riportato che Ahmed ha indicato l’Islamofobia come un modo sicuro per vincere le elezioni, prima di chiedere dei miglioramenti nella rappresentazione musulmana: “La spiegazione di come faccio quello che faccio è che, come tutti voi qui, sono un trasformatore di codici prestabiliti. Sappiamo tutti come cambiare il modo in cui parliamo, il modo in cui vestiamo, il modo in cui camminiamo mentre entriamo in una stanza o in un’altra. Tutti sappiamo come comportarci e navigare su un terreno che non è il proprio d’appartenenza. Ecco come posso farlo, ma non è il motivo per cui faccio quello che faccio. Il motivo è che non voglio più dover cambiare i codici“.