Star Wars: L’Ascesa di Skywalker – Il ruolo segreto di J.J. Abrams

J.J. Abrams, alla sceneggiature e alla regia dell'ultimo film di Star Wars ha partecipato con un altro ruolo d'eccezione a L'Ascesa di Skywalker.

Il regista dell’ultimo film di Star Wars ha interpretato inaspettatamente un ruolo d’eccezione ne L’Ascesa di Skywalker.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è ufficialmente in tutti i cinema e sta dando ai fan molto da discutere e pensare per quanto riguarda la galassia molto, molto lontana. Oltre a legare gli archi di molti dei personaggi già affermati, L’Ascesa di Skywalker ha introdotto alcuni volti nuovi, molti dei quali hanno già guadagnato l’apprezzamento dai fan. Tra questi c’è D-O, un piccolo droide che è stato presentato per la prima volta all’inizio di quest’anno in alcune immagini del nono capitolo di Star Wars. Il droide, simile a un cono stradale, ha rubato il cuore di molti, anche grazie alla sua voce modulata e alle sue taglienti battute. A quanto pare, qualcuno molto, molto vicino alla lavorazione di Star Wars ha fornito la voce a D-O. Si tratterebbe, infatti, il regista del film, J.J. Abrams. Per scoprire di più sul suo ruolo, è inevitabile ripercorrere alcuni snodi cruciali della trama. Attenzione: chi non ha ancora visto il film potrebbe quindi incontrare qualche spoiler.

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Nel film, D-O viene scoperto a bordo della nave abbandonata di Ochi of Bastoon e ha subito una risposta ansiosa e nervosa nei confronti delle nuove persone che lo circondano. Rey (Daisy Ridley) si rende conto che D-O è stato maltrattato (presumibilmente da Ochi), ma lo rassicura che sarà al sicuro insieme alla sua squadra. Con il proseguire del film, D-O inizia a sviluppare un rapporto più forte sia con Rey che con BB-8. Anche se alla voce viene dato un tono più modulato, chi ha familiarità con il timbro unico di Abrams probabilmente riuscirà a riconoscere proprio il regista. “Per certi versi, D-O è un bambino”, ha detto Neil Scanlan, creatura e supervisore dei drodi di Star Wars per la Lucasfilm, in un’intervista all’inizio di quest’anno. “Ha una sola ruota, quindi per lui è difficile bilanciarsi ed è un po’ traballante proprio come un bambino. Non è nemmeno molto sicuro delle sue capacità e spesso non capisce bene cosa deve fare”.