Star Wars – Mark Hamill: “non penso che un film all’anno sia una buona idea”
Questo non vuol dire che Hamill sia contrario all'idea che i film vadano oltre i confini della narrativa principale ed esplorino diverse aree dell'universo di George Lucas, ma solo che bisognerebbe fare attenzione a non inflazionare il franchise.
Durante una recente intervista con CinemaBlend, l’attore Mark Hamill ha espresso le sue preoccupazioni sul fatto che il franchise di Star Wars stia adottando un modello di rilascio annuale, andando incontro ad una sovraesposizione.
Quando la Disney ha acquisito i diritti di Star Wars nel 2012, è arrivata con l’annuncio che avrebbero consegnato una nuova trilogia sequel dopo 30 anni dagli eventi de Il ritorno dello Jedi e che avrebbero anche prodotto degli spin-off indipendenti ad anni alterni, al fine di espandere l’universo.
Questa decisione avrebbe reso Star Wars un franchise a rilascio annuale, e mentre alcuni fan erano contenti che avrebbero continuato a vedere nuovi film ambientati molto tempo fa, in una galassia molto lontana, molti hanno anche riflettuto sul fatto che tale modello di rilascio avrebbe portato via un po’ della magia da “evento cinematografico”.
Ora si scopre che Luke Skywalker in persona, Mark Hamill, è d’accordo con le perplessità dei fan, dato che in una recente intervista con CinemaBlend ha rivelato le sue preoccupazioni sulla costante produzione di Star Wars.
Dirò che dovrebbero darsi una calmata per non saturare eccessivamente il franchise. Ho detto all Disney, ‘Davvero? Cinque mesi dopo il nostro debutto arriva Solo: a Star Wars Story? Non potete almeno aspettare fino a Natale? “Ma hanno organizzato tutto – stanno portando avanti anche la Marvel e i loro film, quindi queste decisioni sono oltre le mie competenze.
Ora, questo non vuol dire che Hamill sia contrario all’idea che i film vadano oltre i confini della narrativa principale ed esplorino diverse aree dell’universo di George Lucas, dato che Gli ultimi Jedi ha continuato a parlare del potenziale e della diversità nello storytelling al quale A Star Wars Story si presta:
“Bene, non ci dovrebbe essere un limite allo storytelling, in quanto è una tela così infinita. Con i film indipendenti, tutti possono avere una propria identità. Rogue One può essere grintoso ed essere considerato un film di guerra … presumo, non lo so, ma presumo che Solo sarà più orientato alla comicità perché è un ladro, un furfante, un giocatore d’azzardo e un donnaiolo e tutte quelle cose. Quindi penso che il vantaggio dei film indipendenti sia che non devono seguire la formula di una trilogia, così possono stabilire le loro premesse, svolgerle, portarle a termine e uscire lasciando il pubblico a desiderare di più. Quindi ci sono infinite possibilità.”