Stephen Amell contro lo sciopero degli attori: “È frustrante, ma sostengo il mio sindacato”
La star di Arrow è tra i primi a opporsi apertamente allo sciopero portato avanti dagli attori di Hollywood, definendolo "frustrante e miope".
Da quando è iniziato, circa tre settimane fa, lo sciopero degli attori di Hollywood non ha smesso di fare notizia, nel bene e nel male. L’unione tra star è evidente, a prescindere dalla loro importanza nel settore e dal loro stipendio, tutti hanno deciso di aderire a questa pausa per migliorare le condizioni dei più svantaggiati, che rappresentano la maggioranza degli iscritti al sindacato rispetto alla piccola percentuale che si può considerare vere star di Hollywood. Tutti? Non proprio.
La prima polemica è arrivata con le eccezioni che il sindacato sta concedendo a diverse riprese di studi indipendenti, molti dei quali con grandi star nel cast come Paul Rudd o Jenna Ortega. Voci come Sarah Silverman e Viola Davis hanno criticato questi permessi e hanno preso di mira direttamente i loro protagonisti, definendoli crumiri, visto che il destino di molti di questi film “indipendenti” saranno le piattaforme di streaming, affamate di contenuti dopo i diversi mesi di blocco che causerà lo sciopero.
Ma Stephen Amell, il protagonista della serie DC Arrow, si è spinto leggermente oltre. Amell è stato il primo interprete a opporsi direttamente allo sciopero, anche se poi ha rettificato le sue parole di fronte alla valanga di commenti negativi ricevuti.
Parlando durante l’evento GalaxyCon, nella Carolina del Nord, Stephen Amell ha parlato dello sciopero, dicendo: “Mi sento come se fossi isolato a Hollywood perché è lì che vivo. Sento che molte persone in questa stanza non sono a conoscenza dello sciopero… Sostengo il mio sindacato, lo faccio, e sono con loro, ma non sostengo lo sciopero. Penso che sia una tattica di contrattazione riduzionista, e trovo tutto questo incredibilmente frustrante. Penso che sia miope, ma sostengo il mio sindacato“.
Vale a dire, sostengo il mio sindacato, ma non sostengo lo sciopero che il mio stesso sindacato promuove per lottare per i miei diritti. O qualcosa del genere. E, naturalmente, Internet e l’industria cinematografica si sono avventati su di lui, il che ha indotto l’attore a chiarire le sue parole in un lungo post su Instagram, “per garantire che non ci siano fraintendimenti sui miei pensieri e intenzioni”, poiché “sappiamo tutti che gli audio possono essere estrapolati dal contesto”.
“Fondamentalmente, capisco perché siamo qui. Ovviamente non mi piace scioperare. A nessuno piace. Ma dobbiamo fare quello che dobbiamo fare. Niente dello sciopero è divertente. Sono solo triste che non abbiamo la possibilità di celebrare uno show per il quale tutti noi ci siamo letteralmente spezzati la schiena”. Amell fa riferimento al fatto di non poter, secondo le disposizioni del sindacato degli attori, promuovere la nuova stagione del suo show Heels.
Stephen Amell ha concluso la sua argomentazione così: “Questa situazione mi ricorda il proverbio ‘la strada per l’inferno è lastricato di buone intenzioni’, che a quanto pare, dopo aver letto qualche commento, è un posto che molti di voi vorrebbero che visitassi. Tuttavia, almeno per il prossimo futuro, scelgo di sostenere il sindacato. Quando mi vedrete scioperare, vi prego non lanciatemi la frutta”.