Steven Spielberg e lo scherzo epico a Harrison Ford sul set de I Goonies

Quella volta che Steven Spielberg acquistò 300 copie di una biografia che Harrison Ford detestava con tutto se stesso.

Steven Spielberg e Harrison Ford condividono un legame che va oltre la semplice collaborazione professionale. Oltre ad aver lavorato insieme in ben quattro film della saga di Indiana Jones, i due hanno sempre mantenuto un cameratismo giocoso. Uno degli episodi più esilaranti di questa amicizia risale al 1985, quando Spielberg fece uno scherzo memorabile a Ford durante la sua visita al set de I Goonies.

Mentre si girava I Goonies, film prodotto da Spielberg e basato su una sua storia, Ford fece visita al set per salutare Ke Huy Quan, con cui aveva lavorato in Indiana Jones e il tempio maledetto. Spielberg, noto per il suo senso dell’umorismo, colse l’occasione per orchestrare uno scherzo destinato a rimanere negli annali.

In quel periodo, era stata pubblicata una biografia su Ford che l’attore odiava davvero tanto. Steven Spielberg decise di divertirsi a sue spese: acquistò circa 300 copie del libro e le distribuì tra il cast e la troupe. Quando Ford arrivò sul set, si trovò di fronte una scena surreale: tecnici, addetti alle riprese e perfino la guardia di sicurezza erano tutti intenti a leggere quella biografia che tanto detestava.

Questo scherzo non è un episodio isolato, ma solo uno dei tanti momenti che hanno caratterizzato il rapporto tra Spielberg e Ford. Il regista e l’attore hanno spesso giocato scherzi l’uno all’altro, consolidando un’amicizia fatta di professionalità e leggerezza. Un altro esempio emblematico si è verificato durante le riprese di Indiana Jones e l’ultima crociata, quando Ford e Sean Connery decisero di affrontare il caldo torrido girando una scena a bordo di un piccolo aereo senza indossare pantaloni, lasciando Spielberg sbalordito.

Durante le riprese de I Goonies, molte celebrità fecero visita al set, tra cui Cyndi Lauper, Michael Jackson e Clint Eastwood. Tuttavia, Spielberg riservò il suo scherzo più elaborato proprio a Ford, probabilmente consapevole del suo carattere introverso e della sua riluttanza verso l’attenzione mediatica.

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