Steven Spielberg e quell’enorme rimpianto per la censura di ET
Steven Spielberg si rammarica delle modifiche effettuate a ET e critica la censura odierna di opere audiovisive e letterarie.
La censura verso opere “datate” è un argomento estremamente attuale. Ne sono colpite sia opere del mondo audiovisivo (come il cult Via col vento) che opere letterarie (come i romanzi di Roald Dahl). Per quanto riguarda il mondo del cinema, forse uno degli esempi più eclatanti di questa biasimabile tendenza è quello perpetrato da Steven Spielberg al suo E.T. l’extra-terrestre. Celebre la scelta di modificare digitalmente tutte le inquadrature in cui gli agenti dell’FBI puntano le armi contro i bambini protagonisti dell’iconico film, per sostituirle con dei walkie-talkie.
Steven Spielberg rimpiange la censura di ET: “È stato un errore”
Come ha confessato durante la sua masterclass all’evento Time 100 Summit, Steven Spielberg si rammarica di aver preso la decisione di cambiare il film, e raccomanda di non seguire il suo esempio. “È stato un errore. Non avrei dovuto farlo. ET è un prodotto del suo tempo. Nessun film dovrebbe essere recensito in base alle opinioni che abbiamo ora, volontariamente o perché siamo costretti a esaminarle. Mi ero fatto impressionare dagli agenti federali che si avvicinavano ai bambini con delle armi da fuoco puntate e pensavo che avrei potuto scambiarli per dei walkie-talkie“.
“Passarono gli anni e cambiai le mie opinioni. Non avrei mai dovuto toccare i file del mio lavoro e non consiglio a nessuno di farlo. Tutti i nostri film sono una specie di segno di dove eravamo quando li abbiamo realizzati, dov’era il mondo e cosa stava succedendo quando abbiamo realizzato quelle storie. Quindi mi dispiace davvero di averlo fatto”.
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