Studio Ghibli annuncia la rivoluzionaria strategia per il nuovo (e ultimo) film di Hayao Miyazaki
Per E voi come vivrete? lo Studio Ghibli ha optato per una campagna marketing decisamente rivoluzionaria!
Il leggendario regista Hayao Miyazaki ha annunciato che si sarebbe ritirato dalla scene così tante volte ormai che non sappiamo se lo farà veramente o meno, ma sembra che questa volta è serio a riguardo. E voi come vivrete? – basato sul romanzo del 1937 scritto da Yoshino Genzaburō – sarà il suo ultimo film. Forse è per questo che è così sorprendente che lo Studio Ghibli abbia optato per una strategia decisamente insolita per promuovere la sua uscita: non mostrare nulla al riguardo.
“Volevamo fare qualcosa di diverso”: così lo Studio Ghibli vuole cambiare le regole del cinema per l’ultimo film del maestro Miyazaki
È stato Toshio Suzuki, attuale presidente dello Studio Ghibli, che, alla domanda sull’allarmante mancanza di informazioni su E voi come vivrete?, ha rivelato che “è perché abbiamo rinunciato a fare tutto questo”. La strategia dello studio d’animazione giapponese per la campagna promozionale è… di non averne una e lasciare gli spettatori pieni di curiosità (e domande).
Potrebbe essere l’idea più geniale del secolo, o la meno azzeccata vista la quantità di prodotti mediatici con cui ogni anno veniamo bombardati, ma c’è da dire che lo studio dietro a film come Si alza il vento, Il mio vicino Totoro e Porco rosso forse non ha bisogno di convincere gli spettatori ad andare al cinema!
Tutto quello che abbiamo di E voi come vivrete? è un teaser poster pubblicato lo scorso dicembre – anche se in precedenza si erano viste anche un paio di concept art – e il fatto che sarà un adattamento del romanzo omonimo scritto da Yoshino Genzaburō. Hanno anche svelato che l’adattamento animato sarà molto differente rispetto al libro, quindi brancoliamo davvero nel buio.
La premiere giapponese del film si terrà il 14 luglio e, al momento, non si sa quando potrà essere visto nel resto del mondo. Vedremo se realizzeranno un trailer per il mercato internazionale, ma queste parole di Suzuki suggeriscono che lo Studio Ghibli sembra aver perso fiducia nella loro effettiva utilità:
“Come parte delle operazioni dell’azienda nel corso degli anni Ghibli ha voluto che le persone venissero a vedere i film che abbiamo realizzato. Quindi ci abbiamo pensato e abbiamo fatto molte cose diverse per quello scopo, ma questa volta ci siamo detti: ‘Ehi, non abbiamo bisogno di farlo’. Fare sempre la stessa cosa, ancora e ancora, ti stanca, quindi volevamo fare qualcosa di diverso.”