Suicide Squad: per David Ayer a metà strada per diventare cult
David Ayer non si pente nemmeno per un istante di aver partecipato a Suicide Squad, grande successo al botteghino e vincitore di un Oscar.
Atteso da molti fan, Suicide Squad non si è poi rivelato la novità che aveva promesso di essere, dedicando un intero ai villain piuttosto che agli eroi, come siamo abituati.
David Ayer è stato molto criticato per il lavoro svolto, ma questo non ha ostacolato la sua carriera da regista, avendo nel frattempo già diretto il fantasy Bright, targato Netflix e che lo ha riunito con Will Smith, mentre la Warner che gli ha affidato il progetto Gotham City Sirens, dedicato a Poison Ivy, Catwoman e Harley Quinn, quest’ultima apparsa in Suicide Squad con il volto di Margot Robbie. Un fan curioso ha però chiesto ad Ayer se in qualche modo si sia pentito di aver accettato il cinecomic sulla banda di antagonisti e il regista ha immediatamente risposto elogiando ciò che Suicide Squad è stato in grado di ottenere:
“Nemmeno per un secondo. Nemmeno per un singolo secondo. Ho potuto lavorare con persone fantastiche. Ha vinto un Oscar, è stato un successo economico incredibile. Ha lanciato un franchise e spin-off. E che vi piaccia o meno, è a metà strada per raggiungere lo status di cult. Sono cresciuto come persona, sono cresciuto creativamente. La Warner si è presa un rischio con me. Ne sono grato.”
Effettivamente, nel mondo, Suicide Squad ha incassato oltre $745 milioni a fronte di un budget pari a 175 milioni; come detto da David Ayer, il film è anche riuscito a portare a casa un Oscar per il trucco e le acconciature oltre a gettare i semi per un sequel e diversi spin-off, molti dei quali incentrati su Harley Quinn. Per aver preso parte a un’esperienza simile, il regista non può che ringraziare.
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