Susanna Tamaro e il rapporto con la sindrome di cui soffre fin da bambina: “Scoprire di averla è stata una liberazione”

Ospite di La volta buona, talk show pomeridiano di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, la scrittrice ha parlato della sindrome di cui è affetta per aiutare e far sentire meno sole le ragazze affette dalla sua stessa sindrome.

Susanna Tamaro non ha mai parlato pubblicamente della sua vita privata, ma in una delle sue poche apparizioni televisive ha parlato per la prima volta del suo rapporto con la sindrome di cui soffre fin da bambina, vale a dire la sindrome di Asperger. Ospite di La volta buona, talk show pomeridiano di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, la scrittrice di tanti romanzi di successo – a partire da Va’ dove ti porta il cuore – ha voluto parlarne soprattutto per aiutare e far sentire meno sole le ragazze affette da tale sindrome.

Susanna Tamaro e il rapporto con la sindrome di cui soffre fin da bambina

Susanna Tamaro; cinematographe.it

Per me è stata una liberazione perché ho capito il motivo per cui non funzionavo in molti campi. Ho capito anche i vantaggi che poteva avere e ho calibrato la mia vita in base ai miei problemi, dunque, non faccio più cose che non sono in grado di fare“, ha esordito Susanna Tamaro. “Io ho sofferto fin dall’asilo, è stato un problema grandissimo. Io ho fatto molta fatica a scuola, non sono riuscita a finire gli studi. Una vita molto molto difficile, è per questo che voglio parlare di questa cosa, per aiutare le ragazze che hanno questo problema e spesso non vengono diagnosticate e non guariscono… in realtà non si può guarire, ma ci si può convivere“, ha aggiunto.

La scrittrice, in seguito, ha rivelato che gli eventi pubblici e le riunioni con troppe persone le provocano un danno tale da volerci rinunciare: “I neuroni lavorano in modo totalmente diverso come dei pazzi. Non riconosci le persone, non capisci cosa dicono, non capisci cosa ti domandano, dunque, è sempre un’ansia perpetua perché non sai se farai la cosa giusta il secondo dopo. Una volta sono andata in una cena in mio onore. Ci sono andata perché sono un’anima buona ma per me è stato devastante. Dopo sono dovuta stare due giorni in silenzio e al buio. Poi la dannazione è che io sono simpatica ed empatica, mi piace parlare con le persone, ma lo faccio quando posso“.