Suspiria: Baby Driver è stato influenzato dal cult di Dario Argento
Il regista Edgar Wright dichiara il suo amore per Suspiria, il cult horror diretto da Dario Argento nel 1977, a cui si è ispirato per girare Baby Driver
Edgar Wright ha dichiarato il suo amore per Suspiria del 1977 e di come l’horror di Dario Argento abbia influenzato il suo Baby Driver
Il regista britannico Edgar Wright è sempre stato molto generoso nel lodare i suoi colleghi registi di tutte le nazionalità. Ultimamente il regista della cosiddetta Trilogia del cornetto (L’Alba dei Morti dementi, Hot Fuzz e La Fine del mondo) ha dichiarato di aver amato tantissimo Suspiria di Dario Argento, ma anche Roma di Alfondo Cuarón tanto da aver lanciato un appello in cui chiedeva agli spettatori di andare a vedere il film al cinema e non di vederlo a casa su Netflix: “Esige di essere visto sul grande schermo” ha detto. Ultimamente il regista ha parlato delle scene horror da lui preferite, e indovinate quale film c’è in cima alla lista? Edgar Wright ha dichiarato il suo amore per l’originale Suspiria, in particolare per la sua sequenza di apertura, che il regista considera “una delle grandi scenografie del cinema horror“.
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“La maggior parte dei film horror inizia con un senso di normalità e poi ti immerge nel mondo dell’orrore alla fine del primo atto, ma in ‘Suspiria’ tutto è sinistramente sinistramente sin dall’inizio, e non solo per l’inquietante, la filastrocca di Goblin, con i suoi canti di ” Strega, strega”. Wright ha inoltre aggiunto “Dario Argento crea l’impressione che lo stesso paese in cui siamo atterrati sia intrinsecamente malvagio, già durante la scena in cui Susie Bannion atterra a Monaco, mentre la sequenza di morte che segue è un modo estremamente operistico di aprire un film“. Infine il regista ha detto di essersi ispirato al lavoro di Dario Argento nelle sequenze finali di Baby Driver: “Se guardi la fine del mio film, quando Jon Hamm è nella macchina della polizia, si vedono le luci rosse e blu – questa è stata una scelta deliberata. Questo uso iperreale del colore ti dice che stai entrando in una dimensione un po’ fantastica, questo dettaglio proviene dalla visione del film di Argento“.