Sylvester Stallone aveva originariamente scritto questo thriller come un film di Rambo

Con Homefront, Statham rivela una sensibilità inedita grazie al rapporto tra Phil e Maddy

Sylvester Stallone, dopo il successo dei suoi grandi ritorni nei franchise di Rocky e Rambo, aveva ideato Homefront come un potenziale capitolo della saga di John Rambo. Scritto originariamente per essere il quarto film della serie, il film doveva rappresentare un’evoluzione per il tormentato veterano: un Rambo ormai ritirato in una piccola città americana e coinvolto in un conflitto per proteggere sua figlia. Tuttavia, il cambio di direzione dell’eroe da guerriero solitario a padre protettivo ha portato Stallone a riconsiderare l’intero progetto, ritenendo che questo sviluppo fosse incompatibile con l’essenza di Rambo.

Sylvester Stallone aveva originariamente scritto Homefront come sequel di Rambo

Sylvester Stallone - cinematographe.it

Dopo aver accantonato l’idea di adattare il personaggio di Rambo, Sylvester Stallone ha visto in Homefront un’opportunità per un’altra icona d’azione: Jason Statham, attore britannico specializzato in ruoli di uomini d’azione con un aspetto duro e abilità nelle arti marziali. Homefront ha permesso a Statham di esplorare un lato diverso della sua recitazione, interpretando Phil Broker, un ex agente della DEA che cerca una vita tranquilla in Louisiana insieme alla figlia Maddy, interpretata da Izabela Vidovic. Nonostante la sua voglia di lasciarsi alle spalle la violenza, Broker si ritrova coinvolto in una faida pericolosa con Gator (interpretato da James Franco), lo zio di un bullo scolastico con un legame alla criminalità locale.

Con Homefront, Statham rivela una sensibilità inedita grazie al rapporto tra Phil e Maddy, un legame che mostra il suo lato più protettivo e umano. L’interazione di Phil con la figlia si riflette in un approccio alla risoluzione dei conflitti non violento, come quando incoraggia Maddy a fare pace con il bullo. Anche se il film è stato scritto da Sylvester Stallone, Homefront segna una delle rare occasioni in cui l’attore non è anche il protagonista, ma il suo stile è chiaramente percepibile.

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