Terminator: Destino oscuro, per Mackenzie Davis è folle pensare al sequel
Sembra che per il cast di Terminator: Destino oscuro pensare ad un sequel, ovvero il settimo capitolo della saga, è pura follia
Ci sarà un sequel di Terminator: Destino oscuro? Secondo una delle protagoniste non dovrebbe farsi…
La star del film Mackenzie Davis ha affermato che è “folle” pensare che la gente voglia un sequel di Terminator: Destino oscuro. Ha interpretato Grace nell’ultimo capitolo della saga e alcune delle scelte in quel film hanno lasciato un po’ scontenti i fan di lunga data. Tuttavia, nonostante le critiche, non significa che la serie non continuerà in qualche modo. Ci sono già stati dei rumor riguardo ad una serie tv da destinare ad una delle tante piattaforme di streaming per continuare la storia, ma ad oggi non c’è nulla di confermato. Durante un’intervista con NME Mackenzie Davis ha parlato di alcuni dei suoi progetti e si è aperta alla prospettiva di fare un altro film di Terminator, ma secondo il suo parere, non ci sono abbastanza persone che ne vogliono un altro.
Leggi la recensione di Terminator: Destino Oscuro
“Ho adorato il film e sono così orgogliosa di ciò che abbiamo fatto, ma non c’è una vera richiesta – considerando i risultati al botteghino – da parte del pubblico e pensare ad un settimo film è abbastanza folle. Dovremmo solo prestare attenzione a ciò che vuole il pubblico – e loro vogliono cose nuove, come me del resto“, ha spiegato l’attrice. “Ci sono molte persone interessanti che non si adattano allo stampo di coloro che creano questi grandi franchise che non hanno avuto la possibilità di fare film. Dovremmo investire in loro proprio ora“.
Ma la Davis non è l’unica stella che ha rilasciato alcuni commenti su Terminator: Destino oscuro. Anche Linda Hamilton, la storica interprete di Sarah Connor nella saga Terminator, ha parlato dei deludenti incassi al botteghino. “Non sono sicura dei motivi per cui il pubblico non è andato a vedere il nostro film… il fatto che non abbia funzionato a un livello come T2 potrebbe avere un impatto sull’interesse del pubblico”.