The Fabelmans, Seth Rogen ha fatto piangere Steven Spielberg: “temevo il licenziamento”
Seth Rogen temeva che sarebbe stato licenziato dopo aver fatto piangere Steven Spielberg sul set di The Fabelmans.
Seth Rogen ha temuto di venir licenziato dopo aver fatto piangere Steven Spielberg sul set del suo nuovo film, The Fabelmans. Il film, in arrivo nelle nostre sale il 22 dicembre, è il racconto più intimo e personale del regista premio Oscar, un toccante ritratto semiautobiografico della sua vita, in particolare della sua infanzia e di come il cinema sia stato un’ancora di salvezza.
In The Fabelmans Seth Rogen interpreta lo zio di Spielberg
Rogen è stato personalmente reclutato dal regista per interpretare Bennie Loewy, personaggio ispirato all’amato zio di Spielberg. L’attore ha rivelato che, dopo aver completato una ripresa, si è rivolto a Spielberg per chiedere un feedback sulla sua performance. “Non sapevo che tipo di feedback avrebbe dato e come sarebbe andata”, ha detto Rogen al The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, aggiungendo: “Quindi, il primo giorno, iniziamo a girare e facciamo una ripresa e torno indietro per chiedergli un feedback”. Fu allora che Rogen notò che il regista “stava singhiozzando in modo incontrollabile”.
“Ho pensato ‘Oh no, sono andato così male che sta piangendo e mi licenzierà seduta stante'”. Fortunatamente per lui, quel singhiozzo incontrollabile non era di disperazione. Il celebre regista si era semplicemente emozionato nel vedere prendere vita davanti a sé alcuni ricordi della sua infanzia. “È un film così profondamente personale che ha pianto molto nel girarlo”. Rogen ha scherzato: “Non avrei mai pensato che sarebbe stato bello far piangere Steven Spielberg tutto il tempo, ma è stato così – è stato meraviglioso. È stato davvero strano ed emozionante.”
Prodotto da Amblin Entertainment, The Fabelmans arriverà al cinema italiani dal 22 dicembre, grazie a Italia Leone Film Group – in collaborazione con Rai Cinema – e 01 Distribution. Nel cast troviamo anche Michelle Williams, Paul Dano, Gabriel LaBelle e Judd Hirsch.