The Fabelmans, Steven Spielberg alla Berlinale: “sono ancora il bambino del film”
Durante l'incontro con la stampa al Festival del Cinema di Berlino, il leggendario cineasta ha raccontato la sua filosofia dietro un soggetto.
The Fabelmans è il recente lungometraggio diretto da Steven Spielberg (Jurassic Park, Lo squalo) che esprime, a 360 gradi, l’incredibile amore del cineasta nei confronti di un’arte che gli ha dato modo di esprimersi in questi lunghissimi anni di carriera, cominciati nel lontano 1971 e proseguiti fino ad ora. Un lungometraggio davvero intenso, nominato a ben 7 premi Oscar tra cui Miglior film e Miglior regia, che darà del filo da torcere quest’anno agli Academy Awards essendo sicuramente tra i favoriti a giudicare dai grandi risultati di critica e pubblico. Detto questo, proprio l’artista è stato invitato al Festival del Cinema di Berlino, in corso dal 16 al 26 febbraio 2023, per ricevere l’Orso d’oro onorario alla carriera.
The Fabelmans è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022
Un riconoscimento incredibile quello dedicato a Steven Spielberg che tra l’altro, nel recente incontro stampa proprio alla Berlinale, ha raccontato che si sente ancora come il bambino di The Fabelmans, ancora capace di emozionarsi di fronte ad una grande storia, oltre ad aver raccontato qualcosa del lungometraggio, come riportato da ANSA.
Sono rimasto come il bambino di The Fabelmans, sento ancora oggi lo stesso livello di eccitazione quando trovo un libro o una sceneggiatura, o mi viene in mente un’idea originale che penso possa diventare un buon film. Quella sensazione è ancora viva in me. “Ho sempre voluto raccontare la storia di mia madre, mio padre e delle mie sorelle. Un’idea che è stata dentro di me tutta la vita e che traspare in tutti i miei film che, alla fine, sono sempre personali. Anzi molti di loro riguardano proprio la famiglia. Ma niente certo come The Fabelmans la racconta nei particolari.
Steven Spielberg ha poi aggiunto che proprio durante la pandemia ha covato dei brutti pensieri sulla vecchiaia e la mortalità e proprio tale lucubrazioni lo hanno poi portato alla realizzazione di questa pellicola, presentata in anteprima, in Italia, alla Festa del Cinema di Roma.