The Flash: Andy Muschietti difende le scene incompiute: “erano volute”
Il lungometraggio presenta delle sequenze clamorosamente sottotono rispetto al resto ma il film-maker ha una risposta precisa a questo.
The Flash è il recente lungometraggio DC che porta sul grande schermo la storia di uno dei più importanti supereroi del mondo Detective Comics ovvero il velocista Barry Allen noto ai più come Flash (incarnato in particolare da Ezra Miller). Dopo le sue diverse apparizioni all’interno del DCEU, ecco che Warner Bros. ha scelto volutamente di dedicare un’intera pellicola al personaggio che tra l’altro è arrivata da poco nelle sale italiane, anche se a quanto pare le controversie hanno toccato solo relativamente l’attore protagonista e la casa di produzione ad esso collegata. Detto questo, come molti hanno fatto notare, all’interno del film ci sono diverse sequenze che sembrano quasi incompiute a causa di una gestione decisamente fallimentare della CGI. Un elemento che era stato comunicato anche durante gli screening ma alla fine si è rivelato un incubo reale.
The Flash è stato presentato in anteprima al Comicon di Napoli
Detto questo, a quanto pare, proprio il regista di The Flash, Andy Muschietti (It, La madre), sembra aver trovato una spiegazione perfetta sul perché queste scene sono state realizzate in questo modo. Dopo aver sentito diversi mormorii e proteste in merito a questo elemento, proprio il film-maker, in un’intervista con io9, ha spiegato che in realtà tutto questo era perfettamente voluto.
“L’idea, ovviamente, è… siamo nella prospettiva di The Flash. Tutto è distorto in termini di luci e trame. Entriamo in questo ‘mondo acquatico’ che in pratica si trova nel punto di vista di Barry. Faceva parte del design, quindi se ti sembra un po’ strano era previsto”.
Vi ricordiamo che The Flash in passato è stato presentato al Comicon di Napoli mentre ha debuttato ufficialmente nelle sale italiane il 15 giugno 2023 con la produzione di DC Studios, Double Dream, The Disco Factory, la produzione esecutiva di Toby Emmerich, Walter Hamada, Galen Vaisman, Marianne Jenkins.