The Marvels non uscirà in IMAX nelle sale americane: al suo posto, ci sarà Dune 2
The Marvels paga le conseguenze dello slittamento e dello sciopero degli attori.
The Marvels è il prossimo film Marvel in uscita, ma la sua data di uscita non è certa: da che era stata ufficializzata l’8 novembre 2023, gli scioperi ad Hollywood e altre uscite concomitanti stanno mettendo in crisi questa unica certezza. La pellicola si propone già con uno scopo piuttosto controverso, ricevendo molte critiche dopo l’uscita del trailer ufficiale. Troppo girl power, a quanto pare, presente nelle scene mostrate dalle prime sequenze del film.
A fargli la posta nelle uscite americane nelle sale IMAX, inoltre, c’è un altro grande colossal in programma: Dune 2, per la regia di Denis Villeneuve potrebbe prendere il posto. Se la pellicola non viene rimandata, The Marvels dovrà scendere a compromessi.
The Marvels, il film Marvel potrebbe slittare a causa di Dune 2
Le sale americane saranno occupate da Dune 2 quando The Marvels arriverà sul grande schermo negli USA. Il film diretto da Denis Villeneuve uscirà il 3 novembre mentre la pellicola Marvel dovrebbe essere confermata per il 10 novembre 2023. La sovrapposizione delle due uscite potrebbe impedire al film con Brie Larson un arrivo nelle sale IMAX.
La conferma sembra arrivare dal CEO di Imax, Richard Gelfond, con una dichiarazione. “Penso che Warner Bros non sposterà l’uscita di Dune. C’è un altro film grandioso che uscirà in quel periodo, ovvero The Marvels della Marvel e non potremo proiettarlo perché abbiamo preso un impegno con Dune“.
Lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori è la speranza dietro il film Disney. Gelfond ha sottolineato, quindi: “Se verrà spostata l’uscita del sequel gli schermi IMAX verranno dati a The Marvels, e avere un film Marvel come piano di riserva non è la peggiore posizione in cui trovarsi“. Infine, il CEO ha concluso: “”Dune è già nel mezzo della sua campagna marketing. Sono usciti trailer e materiali. Denis Villeneuve l’ha presentato all’IMAX CEO Forum. Se lo si ritirasse, si dovrebbero duplicare quelle spese in futuro“.