The Suicide Squad: nel film c’è anche il cane di James Gunn
Uno degli easter egg del film è il defunto cane del regista.
Il cane del regista è morto durante le riprese di The Suicide Squad
Durante le riprese di The Suicide Squad – Missione Suicida dello scorso anno il regista James Gunn aveva annunciato che il suo amato cane era morto. I lavori si erano fermati per permettergli di dirgli addio. Il cane si chiamava Dottor Wesley Von Spears e se vi suona famigliare, avete ragione!
Ora che il film è finalmente nelle sale il regista svela svariati easter egg presenti nella pellicola Warner Bros. e DC e, ovviamente, non potevano mancare dei riferimenti al suo amatissimo amico a quattro zampe. Ecco ciò che ha rivelato su Twitter: “I sigari in #TheSuicideSquad sono del marchio Dr. Wesley Von Spears, che prende il nome dal mio migliore amico di 16 anni, che è morto un paio di settimane prima di finire le riprese. Wes può anche essere visto tra le braccia della mia assistente Meg nella scena con @stormreid quando, nella casa adottiva, guarda la TV, verso la fine del film”.
The cigars in #TheSuicideSquad are “Dr. Wesley Von Spears” brand, named after my best pal of 16 years, who passed away a couple weeks before finishing filming. Wes can also be seen in my assistant Meg’s arms in the foster home with @stormreid watching TV near the end of the film. pic.twitter.com/KxbwejEjqC
— James Gunn (@JamesGunn) August 23, 2021
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“Il rumore delle tue unghie contro il pavimento dietro di me è stata la colonna sonora della mia vita”, aveva scritto Gunn alla morte del suo animale domestico.
Per quasi diciassette anni sei stato con me. Ho passato più tempo con te che con qualsiasi altro essere su questo pianeta. Hai vissuto con me in tutto il mondo: a Los Angeles, a Londra, a Malibu, ad Atlanta. Hai vagato per i set dei miei film (e hai girato anche delle scene) eri con me con i miei successi e i miei fallimenti, e non te ne importava niente, purché io fossi lì per una coccola, un massaggio alla pancia, una lotta, una passeggiata o un dolcetto. Ogni notte ti addormentavi rannicchiato contro il mio fianco e ogni mattina mi leccavi il polpaccio mentre facevo pipì. Quando ero in una stanza d’albergo e non riuscivo a dormire, prendevo un cuscino dal letto e me lo mettevo contro il fianco fingendo che fossi tu. Dopo un divorzio e una vita da single caotica e varie relazioni, eri la mia unica vera costante. E nelle mie ore più buie, tu eri la sottile catena di amore e gioia che mi teneva connesso a questa fragile vita. Per il mondo eri il dottor Wesley Von Spears, o Von Spears, ma per me eri Wesley e il miglior amico che abbia mai avuto. Ti amo, amico. Grazie per avermi reso un uomo migliore.