The Suicide Squad – James Gunn svela: “è stato il più divertente da fare!”
Il regista svela qualche segreto sulla regia del cinecomic DC.
James Gunn ha deciso di svelarci per quale motivo, secondo lui, The Suicide Squad è stato il film più divertente da girare
The Suicide Squad è una sorta di soft reboot della pellicola che, nel 2016, diresse David Ayer. Il cinecomic all’epoca fu visto da tantissime persone e superò la cifra di ottocento milioni di dollari al botteghino internazionale. Nonostante questo, i fan non furono particolarmente entusiasti della regia e di come è stata trattata in generale la storia degli assassini DC divenuti strumenti nelle mani di Amanda Waller.
James Gunn è stato molto attivo su Twitter da quando HBO Max ha pubblicato un trailer che conteneva alcuni nuovi filmati del suo prossimo film, The Suicide Squad. Ieri il regista ha promesso che il trailer completo varrà l’attesa e ha assicurato ai fan che non devono vedere la pellicola del 2016 per comprendere il nuovo film. Oggi, il regista ha pubblicato un thread che spiega perché questo film è stato il più divertente che ha avuto modo di girare finora.
Di tutti i film su cui hai lavorato quale diresti è stato il più divertente da fare? E ne cambieresti qualcuno, potendo tornare indietro?, Ha chiesto @jameskwiths.
#TheSuicideSquad è stato il più divertente. Questo è stato il risultato di
1) Rendere la creatività la mia priorità assoluta. In passato, avrei lasciato che il mio perfezionismo o il mio voler piacere alle persone o la mia paura di non creare un successo diventassero parte della mia conversazione interiore. Ho lasciato che la creatività prendesse il sopravvento
2) Essere nel posto migliore in cui sia mai stato mentalmente ed emotivamente. Correlato al numero 1 ovviamente. Ho attraversato alcune difficoltà che mi hanno insegnato quanto amore ho nella mia vita e rinvigorito la gioia dell’espressione creativa che avevo da giovane.
3) Le persone intorno a me: un cast e una troupe stupendi e uno studio incredibilmente solidale. Persone straordinariamente talentuose, sagge e gentili dappertutto. Inoltre avevo scelto il meglio dei membri della troupe, persone con cui avevo lavorato in passato.
4) Buone abitudini di sonno. L’ansia (e l’eccitazione) del cinema in passato mi avevano portato a molte notti insonni; spesso dormivo solo 10 ore durante una settimana lavorativa. Ero sempre infelice. Invece, stando meglio emotivamente, sono risucito a dormire 5 o 6 ore a notte, cosa di cui avevo bisogno, spesso di più.
5) Mi sentivo in sintonia con il mio mestiere e all’altezza delle mie capacità. La regia è un mestiere complesso e dopo 25 anni di regia professionale ho sentito di avere la sicurezza che deriva dalla padronanza di alcuni aspetti del lavoro.