Tim Burton e la triste verità sulla Disney: “Un grande circo orribile”
Tim Burton debutta in Disney come animatore, passa in Warner Bros per dirigere Pee-Wee’s Big Adventure (1985) per poi ritornare in Disney come regista di Nightmare Before Christmas (1993), Ed Wood (1994), Alice in Wonderland (2010), Frankenweenie (2012) e il più recente Dumbo (2019). Pare che proprio quest’ultimo segnerebbe la fine del lungo rapporto creativo tra il regista e la casa di produzione.
Il rapporto creativo tra Disney e Tim Burton è al capolinea? Il regista chiude definitivamente i battenti.
In occasione del Festival Lumière di Lione, Tim Burton è stato premiato con il Prix Lumière e ha tenuto una masterclass in cui ha rilasciato alcune dichiarazioni molto importanti che hanno sconvolto tutti i presenti. Innanzitutto, ha parlato del suo rapporto con Disney a partire dal film Dumbo che segnerebbe la fine del suo rapporto lavorativo con la casa di produzione, descritta con queste parole: “La mia storia è che ho iniziato lì. Sono stato assunto e licenziato diverse volte nel corso della mia carriera. Con ‘Dumbo’, credo che i miei giorni con la Disney siano finiti: mi sono reso conto che ero Dumbo, che stavo lavorando in questo grande circo orribile e avevo bisogno di scappare. Quel film è abbastanza autobiografico a un certo livello”.
Inoltre, ha speso alcune riflessioni per Batman (1989) che ha segnato l’inizio di un’era e ha consacrato i tropi narrativi del genere. “È stato molto emozionante essere all’inizio di tutto questo. È incredibile quanto non sia cambiato in un certo senso – il supereroe tormentato, i costumi strani – ma per me, all’epoca, era molto eccitante. Mi sembrava una cosa nuova. La cosa divertente è che ora la gente mi chiede: “Cosa ne pensi del nuovo ‘Batman?” e io mi metto a ridere e a piangere perché torno indietro a una capsula del tempo, dove praticamente ogni giorno gli studios dicevano: “È troppo dark, è troppo dark”. Ora sembra una commedia spensierata“.
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