Tim Robbins critico sul coronavirus: “Bisogna porre fine a questa farsa”
L'attore Premio Oscar ha dato ragione al collega Woody Harrelson che negli ultimi giorni si era scagliato contro alcune norme pandemiche.
Tim Robbins è un noto attore, regista e sceneggiatore americano, nato a West Covina nel 1958. La star è uno dei volti più sottovalutati di Hollywood, nonostante abbia alle spalle una carriera davvero spettacolare, iniziata nel 1984 con Toy Soldiers e poi proseguita con Top Gun (1986), Regina senza corona (1989), Jungle Fever (1991), Le ali della libertà (1994), Mister Hula Hoop (1994) e molti altri. Vincitore di un Premio Oscar nel 2004 per la sua interpretazione da non protagonista di Dave Boyle e candidato come Miglior regista per Dead Man – Walking – Condannato a morte nel 1996, la star è sicuramente uno dei volti di spicco del cinema contemporaneo.
Tim Robbins ha vinto il Premio Oscar grazie alla sua interpretazione in Mystic River
Detto questo, Tim Robbins, recentemente, ha dimostrato di essere particolarmente critico nei confronti di alcune normative pandemiche che continuano ancora oggi. In particolare, come riportato da IndieWire, l’attore si è schierato affianco al collega Woody Harrelson (Solo: A Star Wars Story, True Detective) che qualche giorno fa aveva dichiarato di non essere d’accordo su alcune decisioni prese nei confronti delle troupe cinematografiche, obbligate in toto a vaccinarsi, a fare controlli e indossare la mascherina, cosa che, invece, non è obbligatoria per gli attori. Con un frase che è tutta un programma, ovvero “Bisogna porre fine a questa farsa”, Robbins ha condiviso un tweet, dimostrando il supporto alla star.
Già in precedenza, qualche mese fa, Tim Robbins aveva manifestato anche lui qualche perplessità su alcune normative per fermare il contagio che, a detta sua, avevano un carattere più politico che sanitario. Da notare, inoltre, che entrambi gli artisti non hanno criticato il lockdown in sé, ma alcune scelte relative al lavoro sul set, che secondo loro non hanno senso. Detto questo, il duo non è l’unico ad essere perplesso: molti altri colleghi hanno infatti manifestato i loro dubbi in merito.