Toni Servillo ricoverato per un malore improvviso durante un suo spettacolo: come sta l’attore?
Mentre si trovava sul palcoscenico Toni Servillo si è accasciato a terra: ecco quali sono le sue attuali condizioni dopo il ricovero.
Nel corso de Le voci di Dante, andato in scena a Parigi, presso il Teatro dell’Odéon, Toni Servillo ha accusato un lieve malore. Il 64nne attore, noto al grande pubblico soprattutto per aver interpretato il ruolo di Jep Gambardella ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino, si è dovuto fermare sul palcoscenico, sotto gli occhi vigili del regista Giuseppe Montesano. Il 64enne è stato colto dalle complicazioni di salute circa dopo mezz’ora dall’inizio dello spettacolo, come riporta sulle proprie colonne il Corriere della Sera. Nella rappresentazione, un’originale rilettura dell’opera dantesca, Toni Servillo si è accasciato davanti al pubblico, subito allarmatosi.
Toni Servillo: le condizioni di salute successivamente al malore
Nella caduta Toni Servillo è andato a sbattere contro il leggio, finendo per graffiarsi un orecchio. Egli non ha mai, comunque, perso per un attimo coscienza e, anzi, avrebbe chiesto di portare avanti gli impegni precedentemente concordati. Soltanto su insistenza delle maestranze che erano lì con lui, ha alla fine accettato di farsi accompagnare all’ospedale Cochin.
Gli operatori della struttura hanno sottoposto Toni Servillo agli accertamenti di rito, senza rilevare nessuna grande complicazione. Per fortuna, non sembra sia accaduto nulla di grave, eccetto il brutto spavento. Ovviamente, come si confà in casi del genere, andranno monitorati gli sviluppi nelle prossime ore. Il rientro a casa sarebbe già avvenuto.
Toni Servillo aveva raggiunto la capitale francese circa 24 ore prima, chiamato a esibirsi in Italianissimo, kermesse incentrato sulla letteratura e la cultura del nostro Paese, organizzato in occasione del Festival del Libro. Realizzato dal Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Le voci di Dante ha già riscosso parecchio successo nel Vecchio Continente. Anche a Parigi, supportato dall’Istituto italiano di cultura, aveva registrato una calorosa accoglienza di pubblico, tanto da conseguire il tutto esaurito.