Transporter: secondo il regista il Frank Martin di Jason Statham “è il primo eroe d’azione gay”

Frank Martin è il primo eroe d'azione omosessuale? Secondo il regista di Transporter sì, ma Jason Statham ha minimizzato la questione.

Quanti eroi dei film d’azione dichiaratamente gay riesci a nominare? Se la tua mente si blocca, non sei il solo. La rappresentanza LGBTQ+ nei blockbuster action è stata a lungo inesistente o relegata a personaggi secondari. Ma cosa succede se uno dei protagonisti più iconici degli anni 2000 fosse stato in realtà un pioniere silenzioso? Parliamo di Frank Martin, alias il “Transporter”, interpretato da Jason Statham nella trilogia che ha ridefinito il genere action.

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Secondo Louis Leterrier, regista dei primi due film della saga, Frank Martin è il primo vero eroe d’azione gay. In un’intervista al Los Angeles Times, Leterrier ha dichiarato di aver introdotto un sottotesto queer per allontanarsi dagli stereotipi del classico film action alla Steven Seagal. “Se guardi il film sapendo che è gay, è molto più divertente. È fantastico, il primo eroe d’azione gay!” ha affermato il regista, sottolineando come molti fan del genere non si rendano nemmeno conto di tifare per un personaggio queer. Uno degli indizi più evidenti arriva da Transporter 2, quando Frank rifiuta le avances di Audrey Billings (Amber Valletta) dicendo: “È per quello che sono”. Leterrier interpreta questa frase come un vero e proprio coming out del protagonista.

La costruzione del personaggio di Frank Martin si distacca dalla classica mascolinità iper-aggressiva di molti film d’azione. Meticoloso nel suo stile di vita, elegante e con un codice morale ferreo, Frank ha sempre mostrato una freddezza nei confronti delle interazioni romantiche con le donne, che Leterrier attribuisce alla sua omosessualità. Inoltre, il regista ha voluto giocare con le aspettative del pubblico, creando un personaggio che i fan potessero ammirare senza rendersi conto della sua vera identità sessuale.

Non tutti, però, sono d’accordo con questa interpretazione. Lo stesso Jason Statham ha minimizzato la questione, attribuendo le parole del regista a uno scherzo: “È solo Lou-Lou che cerca di essere divertente. Anche se mi ha detto: ‘Nella seconda parte diventi un’icona gay’.” Che si tratti di una lettura autentica o di una provocazione del regista, l’idea di Frank Martin come primo eroe action gay aggiunge una nuova dimensione alla saga di Transporter. Indipendentemente dall’intenzione originale, il sottotesto esiste e offre un’opportunità per rileggere la trilogia sotto una luce diversa.