Ucraina, anche il Festival di Cannes boicotta la Russia di Putin
Le posizioni del festival di Cannes sul conflitto Ucraina-Russia.
Il mondo del cinema prende possesso della scena politica mondiale, schierandosi dalla parte dell’Ucraina nel conflitto con la Russia
Molte kermesse cinematografiche e musicali internazionali stanno velocemente adeguandosi alle direttive del mondo occidentale nei riguardi del conflitto armato tra Russia e Ucraina. L’Occidente appoggia in modo indiscusso il paese invaso, l’Ucraina, boicottando il paese guidato dal Presidente Vladirmir Putin in ogni possibile campo. Anche l’European Film Academy, infatti, ha deciso di boicottare il cinema russo, rispondendo all’appello lanciato dall’’Ukrainian Film Academy . I Festival internazionali si uniscono al blocco anti-russo, cercando in questo modo di veicolare un messaggio molto chiaro: il primo pensiero del mondo deve essere la pace.
A prendere le parti dell’Ucraina è anche una delle organizzazioni cinematografiche più prestigiose del mondo. Non ci saranno, infatti, delegazioni russe alla prossima edizione del Festival del Cinema di Cannes, prevista dal 17 al 28 maggio. La decisione è stata presa dalla direzione dello stesso Festival, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Un comunicato stampa ufficiale è stato diffuso, con le direttive specifiche riguardanti le nuove disposizioni.
Il comunicato ufficiale, dunque, recita così: “Il festival di Cannes desidera esprimere tutto il suo sostegno al popolo ucraino – si legge in nella nota diffusa il primo marzo – stiamo aggiungendo la nostra voce a coloro che si oppongono a questa inaccettabile situazione e denunciano le azioni della Russia e dei suoi leader“. Inoltre, gli organizzatori riconoscono una eccezionalità per alcuni casi, quelli – come specificato nel comunicato – “di tutti coloro che in Russia hanno corso dei rischi per protestare contro l’assalto e l’invasione dell’Ucraina. Tra loro ci sono artisti e professionisti del cinema che non hanno mai smesso di combattere contro il regime, che non può essere associato a queste azioni insopportabili, e quelli che stanno bombardando l’Ucraina“. Il mondo dell’arte, infine, prende una posizione ben definita riguardo il conflitto, unendosi a sanzioni e restrizioni stabilite dal continente europeo e dagli USA.