Un Film Minecraft e il record di 157 milioni di dollari: abbiamo scoperto il “segreto” del successo?

L'enorme successo di Un Film Minecraft dimostra che l'unica cosa che conta nel cinema odierno è la popolarità pregressa del franchise.

Se avete figli, nipoti o anche solo un minimo contatto con il mondo dei più giovani, sapevate già che Un Film Minecraft sarebbe stato un successo. E così è stato: l’adattamento live-action del videogioco più famoso di sempre ha conquistato il box office USA incassando la cifra record di 157 milioni di dollari in soli tre giorni.

Il trionfo è globale: anche in Italia, il film ha superato i 3 milioni di euro nel primo weekend. Per molti adulti potrebbe sembrare ancora una moda passeggera, ma la verità è che Minecraft è molto più di un semplice videogioco: è un universo che da oltre 13 anni domina Twitch, YouTube e l’immaginario dei più giovani, tra gameplay infiniti, storie inventate e community affiatate.

Alla Warner sapevano benissimo di avere tra le mani qualcosa di grosso, ancora prima delle proiezioni. Perché proprio Minecraft? Perché oggi siamo nell’era delle proprietà intellettuali (IP), dove il valore di un’opera sta nella forza del marchio che rappresenta. Non è una garanzia di successo automatico, ma è un punto di partenza potentissimo.

A dimostrarlo, il paragone con altri titoli: mentre Minecraft ha superato i 300 milioni di dollari nel mondo in un weekend, Borderlands, tratto da un’altra saga videoludica molto amata, ha raccolto appena 33 milioni in tutta la sua corsa nelle sale. Non si tratta del regista, né del cast: oggi vince chi ha una fanbase già pronta, attiva, innamorata. Minecraft ha un fascino che va oltre: attira bambini e adolescenti come una calamita. Forse solo Fortnite può vantare una potenza simile. Parliamo di oltre 200 milioni di giocatori mensili, più una schiera sterminata di spettatori e creatori di contenuti che continuano a far vivere il gioco anche al di fuori delle partite.

Il successo al cinema, quindi, era inevitabile. Non importa chi ha diretto il film, chi recita o cosa mostra il trailer: quello che conta è il legame emotivo già esistente con il pubblico. Non cerchiamo “la nuova cosa della Pixar”, vogliamo Inside Out 2. Non ci servono supereroi mai visti, ma Deadpool e Wolverine. Il pubblico vuole ciò che conosce e ama. Per gli studios è una manna: non devono nemmeno vendere l’idea, basta mostrare ciò che i fan vogliono. Il principio del “restare fedeli all’originale” si traduce in: “non complicare le cose, dai loro ciò che vogliono vedere”.

Ma non tutte le IP funzionano. A volte si esagera nel valutarne la popolarità. Prendiamo Super Mario: icona mondiale. Ma Claptrap da Borderlands? Piace, ma resta un personaggio secondario. Altre volte è il tempismo a mancare: Angry Birds ha fatto cassa, ma fosse uscito nel 2010 avrebbe raddoppiato. La memoria del pubblico è breve. Infine, c’è l’ingrediente più difficile: entrare nel cuore del pubblico. Captain America: Brave New World, ad esempio, non c’è riuscito nonostante Anthony Mackie, mentre Minecraft ce l’ha fatta grazie a nomi come Jack Black e Jason Momoa, e soprattutto grazie all’amore del pubblico.

Alla fine, il verdetto è chiaro: A Minecraft Movie è arrivato al momento giusto, con i personaggi giusti, parlando a tre generazioni in contemporanea. Come poteva non essere un successo? Come si legge in un commento virale sui social dopo una proiezione in cui i bambini urlavano di gioia alla comparsa di uno zombie: “Questo è l’Avengers: Endgame di un’altra generazione”. E noi, con qualche capello grigio in più (pochi, eh), possiamo solo restare a guardare, un po’ stupiti, un po’ affascinati.

Dopo mesi difficili per il cinema, Minecraft ha dimostrato una verità importante: oggi non conta il genere, lo studio o il regista. Conta l’amore che il pubblico ha già per quella storia. E se Hollywood vuole restare a galla, dovrà inventarsi sempre nuovi universi pronti per essere amati ancora prima di arrivare sul grande schermo.

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