Venezia 80, Io Capitano di Matteo Garrone vince il Leoncino d’Oro
Lo scorso anno il premio era stato conquistato da The Whale di Darren Aronofsky.
Si è tenuto questo pomeriggio, presso la Sala Italian Pavilion dell’Hotel Excelsior di Venezia, la 35esima cerimonia del Leoncino d’Oro, uno dei premi collaterali più importanti e significativi della Mostra del Cinema di Venezia. Alla presenza di Lucia Borgonzoni (Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura), Roberto Cicutto (Presidente La Biennale), Alberto Barbera (Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica), Andrea Del Mercato (Direttore Generale La Biennale), Luigi Lonigro (Presidente Unione Editori e Distributori Cinematografici), Francesco Giambrone (Presidente Agis), Mario Lorini (Vicepresidente AGIS e Presidente ANEC), Piera Detassis (Presidente Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello), e Paolo Merlo, Presidente Comitato provinciale Unicef Padova, il premio è stato consegnato a Matteo Garrone per Io Capitano.
Venezia 80, Leoncino d’Oro a Io Capitano di Matteo Garrone: le motivazioni
“Un’odissea moderna che scuote nel profondo le coscienze. Una magistrale trasposizione in immagini di eventi di cui troppo spesso non abbiamo consapevolezza. Per il coraggio di una regia che sa perseguire idee ambiziose nonostante le immense difficoltà, per la verità nell’interpretazione, per la potenza di un racconto a metà tra sogno e realtà, in grado di trasmettere un messaggio universale di resistenza e solidarietà. Per queste ragioni, il Leoncino d’Oro dell’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia va a ‘Io Capitano’ di Matteo Garrone“, si legge tra le motivazioni del premio.
Io Capitano di Matteo Garrone racconta la storia di due giovani Seydou e Moussa che partono da Dakar, in Senegal, per affrontare un lungo viaggio per raggiungere l’Europa con l’obiettivo di realizzare un grande sogno. La loro diventa un’odissea nel mondo contemporaneo, che li porta ad attraversare il deserto e le sue mille insidie, i pericoli del mare aperto e lo stesso essere umano, pieno di ambiguità e ipocrisia.