Venezia 81 – Richard Gere su Pretty Woman: “Niente chimica con Julia Roberts” e poi racconta la scena del pianoforte
Durante la masterclass a Venezia 81 dedicata alla sua carriera, Richard Gere ha svelato retroscena inediti sul cult movie Pretty Woman.
Mai come quest’anno, il Festival del Cinema di Venezia è all’insegna dei grandi divi di Hollywood. Nella prima settimana, il tappeto rosso è stato calcato da star come George Clooney, Brad Pitt, Cate Blanchett e Richard Gere. L’attore, che pochi giorni fa ha festeggiato il suo 75esimo compleanno, è arrivato al Lido per tenere una masterclass sulla sua lunga e prestigiosa carriera nel mondo del cinema, durante la quale ha svelato alcuni retroscena inediti sul cult movie Pretty Woman.
Richard Gere e i sorprendenti retroscena su Pretty Woman confessati durante la masterclass a Venezia 81
Pretty Woman, insieme forse ad Ufficiale e gentiluomo, è il film che ha segnato maggiormente la carriera di Richard Gere, almeno agli occhi del pubblico. “Ci siamo divertiti tanto a fare questo piccolo film senza avere la più pallida idea se qualcuno lo avrebbe visto” , ha dichiarato l’attore. Dopo aver rivisto con il pubblico la celebre sequenza del pianoforte, in cui i protagonisti Edward e Vivian (interpretata da Julia Roberts) si abbandonano alla passione, la star ci ha scherzato su: “Evidentemente non c’era chimica fra quei due attori. Anche questo film non lo vedevo da tanto tempo, è una sequenza incredibilmente sexy”.
Ma come è nata la scena del pianoforte? Richard Gere ha avuto un ruolo di primo piano. “La scena al piano non era nella sceneggiatura. Non sapevamo se l’avremmo utilizzata ma alla fine è diventata parte integrante del film. Interpretavo un personaggio che era stato scritto in modo quasi criminale. Fondamentalmente era un abito e un buon taglio di capelli. Garry [Marshall, il regista, ndr] mi ha chiesto: “Secondo te cosa può fare il protagonista durante il suo soggiorno in questo albergo di lusso?”. Di solito questo tipo di persone che viaggiano hanno il jet leg e vagano di notte. Questi alberghi hanno sempre un bar o una sala dove c’è un pianoforte. E così ho cominciato a suonare qualcosa di malinconico, perché raccontava la vita interiore del mio personaggio, la scena è nata così”.