Viggo Mortensen elegge il suo miglior film: “È quasi perfetto”

L'attore ha ben chiaro di quale film si sente tremendamente orgoglioso.

Viggo Mortensen non è solo sinonimo di versatilità e talento, ma anche di un’intensità unica e di una cura meticolosa che lo hanno reso una figura magnetica sia dentro che fuori dal grande schermo. Con oltre 40 anni di carriera alle spalle, Mortensen ha dimostrato di essere un attore straordinario, interpretando ruoli memorabili in film come Green Book e Captain Fantastic – che gli è valso una nomination agli Oscar come miglior attore – o nel cupo dramma post-apocalittico The Road. Quest’ultimo è considerato una delle opere visivamente più impressionanti del cinema. Tuttavia, nonostante la varietà dei suoi ruoli, Mortensen sarà sempre associato ad Aragorn, l’erede al trono di Gondor nella trilogia de Il Signore degli Anelli, tratta dalla leggendaria opera di J.R.R. Tolkien.

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La scelta di Peter Jackson per il ruolo di Aragorn si rivelò perfetta: Mortensen riuscì a incarnare sia il lato selvaggio del ranger sia la nobiltà di un leader pronto a guidare la lotta contro Sauron. Tuttavia, questa iconica interpretazione non era nei piani iniziali: alcuni dei volti più noti di Hollywood erano stati presi in considerazione per il ruolo (come Nicolas Cage e Russell Crowe), ma alla fine fu Mortensen ad accettare la sfida. Il suo impegno fu assoluto: si calò completamente nel personaggio, affrontando le intense scene di combattimento con la spada e imparando persino a parlare l’elfico. In Il ritorno del re, Mortensen dimostrò anche la sua capacità di improvvisare, rendendo alcune scene ancora più autentiche di quanto previsto dal copione. La sua dedizione ha contribuito a rendere Aragorn uno dei personaggi più amati della saga, con una chimica naturale con il resto del cast che ha dato vita a un profondo senso di fratellanza percepibile anche dagli spettatori.

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Ma la carriera di Viggo Mortensen non si esaurisce nella Terra di Mezzo. Tra i suoi successi spiccano le quattro collaborazioni con il visionario regista David Cronenberg, uno dei cineasti più innovativi e audaci della storia del cinema. In particolare, due opere emergono come pietre miliari del loro sodalizio: A History of Violence e Eastern Promises. In A History of Violence, Mortensen interpreta un uomo apparentemente tranquillo che deve confrontarsi con un passato oscuro e violento. In Eastern Promises, invece, dà vita a un enigmatico gangster russo, offrendo una performance che ha ricevuto ampi consensi.

Parlando del lavoro con Cronenberg, Mortensen ha espresso grande ammirazione per il regista, come riportato da IMDb: “È uno dei cineasti più responsabili nel modo in cui rappresenta la violenza, che è ridotta al minimo rispetto a molti altri film. Le sue scene di violenza ti restano impresse perché sono rare, dirette e mostrano le conseguenze fisiche ed emotive. Questo approccio lo rende estremamente onesto.” Tra i lavori realizzati con Cronenberg, Mortensen riserva un posto speciale a A History of Violence, definendolo uno dei punti più alti della sua carriera: “A History of Violence è, se non il migliore, uno dei migliori film a cui abbia mai partecipato. Nessun film è perfetto, ma la sceneggiatura, la regia… è un noir quasi perfetto, direi.”