Walter Chiari e quella volta che finì in prigione per droga: ecco cosa accadde e per quanto tempo fu recluso
Walter Chiari è stato uno dei più noti comici dello spettacolo durante gli anni cinquanta e sessanta. Esponente di spicco della commedia all’italiana, grande mattatore sul piccolo schermo, è stato uno dei grandi protagonisti del varietà televisivo. La sua straordinaria carriera, però, è stata macchiata da un’accusa di consumo e spaccio di droga.
Walter Chiari e la sua esperienza in prigione a causa della droga
Walter Chari venne arrestato il 20 maggio del 1970 – mentre si stava recando negli studi radiofonici della RAI per registrare una puntata del programma Speciale per voi – con l’accusa di consumo e spaccio di cocaina. Il tutto partì da un’indagine della guardia di finanza su Guido Malmignati, un noto spacciatore. Grazie ad una serie di intercettazioni, le fiamme gialle cominciarono ad indagare sui tre nomi eccellenti del mondo dello spettacolo, ovvero Walter Chiari, Lelio Luttazzi e Franco Califano. Luttazzi, come Chiari, venne arrestato con la stessa accusa ma dichiarò subito di essere estraneo ai fatti: il risultato finale furono quaranta giorni di carcere e la perdita della conduzione dell’allora popolarissima trasmissione radio Hit Parade.
Walter Chiari venne in primo grado, a due anni e un mese di reclusione. Scontò ben cento giorni di galera presso il carcere di Regina Coeli tra il maggio e l’agosto del 1970, di cui ventinove in una cella di isolamento di un metro e sessanta per due, senza finestre e con solo una feritoia sul soffitto. Fu scarcerato dopo aver pagato una cauzione di tre milioni di lire. L’anno seguente fu processato, difeso dagli avvocati De Simone e Sabatini, e venne prosciolto dall’accusa di spaccio e condannato con la condizionale per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale. La piena riabilitazione di Walter Chiari avvene solo nel 1977, grazie alla sentenza definitiva della Corte di Appello che cancellò la condanna del 1972.
In un’intervista rilasciata pochi giorni dopo il suo rilascio a Sandro Ottolenghi de L’Europeo, Walter Chiari si dichiarò innocente: “Non si arriva come fecero a casa mia con quattro auto, agenti in borghese, pistole, manette. Certo, può essere anche affascinante, per qualcuno, mettere le mani su Walter Chiari, riuscire a dimostrare che Chiari e Luttazzi sono pericolosi delinquenti, vergogna della società. Ma non è giusto. In macchina, la sera dell’arresto, facevo le peggio illazioni, pensavo che siamo sotto elezioni e che stavamo per firmare per Canzonissima. Il tenente in auto mi consiglia di confessare di aver avuto un grammo di cocaina e io seguo il consiglio, convinto che mi lasceranno libero. Dico di aver visto della roba bianca in una bustina, di averla assaggiata e sputata perché era amara. Il mattino dopo ritiro tutto e sono pentito amaramente di quella leggerezza. Il giudice che mi interrogava però parla di chili di droga e mi accusa di averla venduta, di essere uno spacciatore. Per fortuna che poi i personaggi coinvolti nella faccenda hanno dichiarato di non conoscere né me né Luttazzi“.