Wes Bentley e l’abuso di droghe in passato: “Heath Ledger mi implorò di disintossicarmi”
L'amicizia tra Wes Bentley e Heath Ledger è nata sul set di Le quattro piume, film del 2002 diretto da Shekhar Kapur.
Durante una recente intervista concessa al magazine Men’s Health, l’attore Wes Bentley ha parlato a cuore aperto del suo passato turbolento, fatto di abuso di droghe pesanti come cocaina ed eroina. L’attore, che ha raggiunto la notorietà grazie al ruolo in American Beauty del 1999 e che oggi veste i panni di Jamie Dutton nell’acclamata serie Yellowstone, ha avuto modo – proprio in merito alla sua dipendenza – di ripercorrere la sua amicizia con Heath Ledger, scomparso nel 2008 per una intossicazione acuta di farmaci.
Wes Bentley, la dipendenza da droghe e l’amicizia con Heath Ledger
“C’è stato un periodo in cui avevo perso tutto. Non avevo un’auto, non avevo vestiti, non avevo soldi: avevo 400.000 dollari di debiti“, ha ricordato Wes Bentley. L’attore ha rivelato che, dopo essersi trasferito ad Hollywood, ha iniziato a fare uso di funghi e ketamina, che ben presto lo hanno portato verso droghe molto più pesanti: “Ho finito per prendere la strada della cocaina e dell’eroina“, ha spiegato. “Droghe pesanti. Festeggiamenti folli. Si andava in discoteca, o agli after-party, e la cocaina alla fine è diventata eroina“.
Wes Bentley ha confessato un grande rimpianto: quello di non aver potuto presenziare alla commemorazione di Heath Ledger perché strafatto. “Ho provato ad andarci, ma ero davvero stravolto e sentivo che non era giusto. Così sono sceso dal taxi mentre ci andavo. E questo mi rimarrà impresso per sempre. Quel ragazzo mi voleva bene. Al di fuori della mia famiglia, non ho mai provato così tanto affetto da qualcuno prima di lui. E non gli importava cosa fossi, o come fossi, o le cose stupide che facevo. Voleva solo che fossi migliore. Ho sempre pensato a lui come a un fratello, e avrei voluto poterlo ricambiare“, ha ammesso l’attore. Infine, un’ultima rivelazione: “Nell’ultima e-mail, Heath mi implorava di disintossicarmi. All’inizio non l’ho fatto, ma poi, una volta sobrio, ho continuato a pensare a quell’e-mail. Una da parte sua e una da parte di mio padre. Mi imploravano di disintossicarmi“.