Wicked, Cynthia Erivo critica il poster diventato virale: “La cosa più offensiva che abbia mai visto”

Il musical di successo di Broadway Wicked è stato reinventato per il grande schermo con l’imminente adattamento cinematografico con protagoniste Ariana Grande e Cynthia Erivo, la cui uscita nelle sale è prevista per il 21 novembre. Poco prima dell’uscita del film, la star Cynthia Erivo si è scagliata contro i fan del musical che hanno eliminato il suo volto da un poster.

In Wicked, che uscirà in due parti (la seconda uscirà a dicembre 2025), Erivo interpreta Elphaba, il personaggio che diventerà la “Strega cattiva dell’Ovest” de Il mago di Oz. Di recente è stato rilasciato un nuovo poster ufficiale, il quale mostra Erivo con la co-protagonista Ariana Grande, interprete di Galinda, intenta a sussurrarle all’orecchio. Il poster è ispirato alla nota opera d’arte dello spettacolo di Broadway, che mostrava i due personaggi in una posa simile. Poco dopo la pubblicazione del poster ufficiale, è diventata virale una versione modificata dai fan, una versione che mostra gli occhi di Erivo oscurati dal cappello, mentre sulle sue labbra è stato photoshoppato un rossetto rosso. In risposta, Erivo ha criticato duramente il poster fan-made nelle sue storie di Instagram, spiegando perché lo trova “profondamente offensivo”.

“Questa è la cosa più folle e offensiva che abbia mai visto, pari a quella terribile IA di noi che combattiamo, pari alle persone che postano la domanda Hai il p**** verde?’ Niente di tutto questo è divertente. Niente di tutto questo è carino. Mi degrada. Ci degrada.”

Erivo si riferisce ai meme osceni che sono stati condivisi sul suo personaggio. Per sottolineare quanto il poster modificato sia altrettanto offensivo, l’attrice ha condiviso con i suoi follower la sensazione che ha provato a vedere i suoi occhi tagliati fuori dall’immagine e sostituiti da un’ombra.

“Il manifesto originale è un’ILLUSTRAZIONE”, ha scritto. “Sono un essere umano nella vita reale che ha scelto di guardare dritto nella telecamera verso di te, lo spettatore… perché, senza parole, comunichiamo con i nostri occhi. Il nostro manifesto è un omaggio, non un’imitazione, modificare il mio viso e nascondere i miei occhi significa cancellarmi. E questo è profondamente doloroso”.

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