L’avete riconosciuto? Il suo primo film è un musical romantico ma la sua spaventosa carriera gli ha conferito l’appellativo di regista del male
Ha avuto un impatto fondamentale sul nuovo cinema americano degli anni Settanta.
Quasi per caso girò nei primi Sixties il documentario The People vs. Paul Crump, basato sulla storia di un uomo di colore condannato a morte. La sentenza fu rimessa in discussione proprio grazie all’opera, insignita del premio Golden Gate al Festival del cinema di San Francisco. Eppure, William Friedkin, esponente della Nuova Hollywood, ottenne l’appellativo de il regista del Male per le profonde innovazioni portate nel genere del poliziesco e dell’horror.
William Friedkin: innovatore nel poliziesco e nell’horror
Nasce il 29 agosto 1935 a Chicago. Figlio di un marinaio mercantile e di un’infermiera, vive un’infanzia economicamente disagiata, riuscendo a ottenere alcuni lavoretti part-time, come barista o lavavetri.
Dopo aver abbandonato nel 1959 il liceo della propria città natale, inizia l’attività di fattorino per conto della stazione tv Chicago WGN, passando, nel giro di qualche anno, dall’ufficio corrispondenza a incarichi di produttore e quindi alla regia, dirigendo oltre 2.000 ore di riprese dal vivo.
Nel 1965 William Friedkin si trasferisce a Los Angeles, dove dirige vari programmi per il piccolo schermo, compresa una puntata della celebre serie presentata da Alfred Hitchcock.
Il debutto in un lungometraggio avviene nel 1967, chiamato alla guida di Good Times, un musical romantico con protagonisti Cher e Sonny Bono. I buoni numeri registrati al box office convincono il producer Norman Lear ad affidargli le chiavi di Quella notte inventarono lo spogliarello, con Jason Robards e Britt Ekland.
Il responso favorevole della critica permette a William Friedkin di vedersi assegnato Festa di compleanno e Festa per il compleanno del caro amico Harold, tratto dalla commedia di Mart Crowely.
A Hollywood sfonda in apertura degli anni Settanta con Il braccio violento della legge. La pellicola conquista cinque premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior attore e migliore montaggio. Rimarrà uno dei suoi due maggiori successi, in grado di influenzare in maniera profonda tanto il poliziesco quanto il nuovo cinema americano dell’epoca.
L’altro, L’esorcista, diventa una pietra miliare dell’horror. Definito dalla stessa locandina come il film più terrificante di tutti i tempi, vale incassi straordinari e centra due premi Oscar. Nel 2013, in occasione della 70° Mostra di Venezia, William Friedkin ritira il Leone d’Oro alla carriera.