Wonder Woman: per Patty Jenkins più di un film sulle donne

Patty Jenkins spiega come Wonder Woman non sia tanto un film sulla diversità di genere quanto una storia su cosa significhi essere un eroe.

Confermata per dirigere il sequel, Patty Jenkins torna a parlare di Wonder Woman, film che all’interno del DCEU rappresenta una vera eccezione, avendo conquistato botteghino, pubblico e stampa.

Oltre ai risultati economici e di critica, Wonder Woman ha rappresentato un tassello importante nel mondo dei cinecomic della nuova mandata essendo il primo a essere incentrato su una supereroina. Per questo, il tema dell’emancipazione femminile ha spesso affiancato le discussioni sul film, che hanno portato addirittura a un botta e risposta fra la regista e James Cameron, che è culminato con l’intervento di Lynda Carter, interprete dell’Amazzone nella serie TV anni ’70.

Riprendendo proprio l’argomento della discriminazione sessuale a Hollywood, Patty Jenkins ha voluto chiarire che Wonder Woman è più di un film sulle donne, raccontando soprattutto la storia di una figura eroica. Intervistata da Variety, la regista di Monster ha dichiarato:

“È una discussione che bisognava avere. Non tratta tanto la diversità quanto piuttosto il riconoscere che apparteniamo a un mondo molto diverso. Un film su una donna non lo rende un film ‘femminile.’ Wonder Woman racconta cosa significa essere un eroe. Voglio fare grandi film sulle esperienze di vita e potrebbero avere donne come protagoniste.”

Patty Jenkins, che prima di Wonder Woman aveva solo girato Monster per il cinema, ha spiegato di adottare un approccio simile a quello per gli appuntamenti quando si tratta di scegliere un film, spiegando che non bisogna “uscire con qualcuno che non è giusto per te e poi provare a cambiarlo.” Per vedere se la regista riuscirà a ripetersi con il sequel sull’Amazzone dovremo attendere il 2019. Intanto, Gal Gadot vestirà ancora i panni di Diana Prince in Justice League, che in italia uscirà il 16 novembre.