Woody Allen: con Coup de Chance sente di essere diventato “un regista europeo”
Il celebre film-maker americano, che ha presentato recentemente il film alla 80esima edizione della Mostra di Venezia, ha portato il titolo anche a Roma.
Woody Allen (nato in realtà Allan Stewart Königsberg) è un famoso regista, attore, sceneggiatore, comico, scrittore e commediografo americano, tra i volti più importanti del cinema contemporaneo. L’artista, infatti, durante la sua lunga carriera, non solo è riuscito abilmente a spaziare tra generi cinematografici, ma è anche riuscito a codificare uno stile registico e narrativo ben preciso che, tutt’ora, è tra i più iconici del mondo. Insomma, un autore veramente importante che, con la sua verve ironica e il suo carisma (nonché con le sue battute memorabili) si è guadagnato un posto in prima fila nell’Olimpo dei registi (anche se ultimamente il nome di Allen viene sempre accompagnato da un fiume di polemiche).
Woody Allen è un’istituzione della comicità mondiale
Ebbene, proprio Woody Allen, recentemente, è tornato alla ribalta con il suo nuovo lavoro ovvero Coup de Chance, un progetto atipico visto che si tratta della sua prima pellicola girata interamente in lingua francese. Una scelta decisamente peculiare quella del film-maker che, dopo aver presentato il film alla 80esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è stato di recente presente ad un’anteprima del lungometraggio al cinema Quattro Fontane. Proprio come riporta AdnKronos, Allen ha spiegato come mai ha voluto fortemente girare un film non nella sua lingua.
“Alla fine della guerra abbiamo avuto negli Stati Uniti una grande diffusione dei film europei. Quindi io, che ero più o meno adolescente, ho avuto modo di conoscere e apprezzare tantissimo non soltanto il cinema francese ma anche il cinema italiano. Noi tutti lo abbiamo amato e apprezzato. Io, personalmente, ho amato molto anche il cinema svedese e giapponese. Riuscivamo a vedere i film di Kurosawa. Sono stati tutti film e registi che hanno esercitato una grandissima influenza su di me e su di noi. Non è che io volessi essere particolarmente un artista francese ma mi sarebbe piaciuto molto essere un regista europeo, magari appunto svedese o italiano. Sono riuscito ad avere finalmente l’opportunità di realizzare il mio primo film in lingua straniera. E’ il cinquantesimo ma ce l’ho fatta”.
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