World War Z 2: David Fincher sta ancora lavorando sulla “mitologia”
Non è facile scontrarsi con un film con una mitologia come quella di World War Z 2 e, secondo un'intervista, David Fincher ci sta ancora lavorando
Il regista di World War Z 2 David Fincher ha fornito un rapido aggiornamento sui progressi del sequel. L’originale World War Z era basato sull’acclamato romanzo di Max Brooks, che illustrava la storia di un’epidemia di zombie su scala globale dal punto di vista di vari sopravvissuti. Era un libro pieno di storie creative e personaggi che hanno conquistato facilmente il pubblico, ma il film del 2013 ha finito per buttarne via la maggior parte.
Il film si è invece concentrato sull’eroe interpretato Brad Pitt mentre correva in lungo e in largo per il mondo per trovare una cura per un’epidemia di zombie improvvisa. World War Z si sentiva un po’ ostacolato dal rating PG-13, ma a modo suo aveva alcune intense sequenze d’azione ed è stata assolutamente un’esperienza unica vedere un film di zombie di tali proporzioni epiche. I fan sono rimasti scioccati quando è stato annunciato che David Fincher – che ha evitato i film di successo dopo la sua drammatica esperienza di Alien 3 – aveva firmato per girare il sequel.
Fincher sta prendendo tempo necessario per sviluppare il progetto, ma in una nuova intervista con Little White Lies, ha offerto un aggiornamento su World War Z 2, affermando che “Ci stiamo provando. Sono state gettate molte pietre. Lo stiamo solo decostruendo in questo momento contro la mitologia che esiste per vedere dove possiamo andare”. Questo non va che a sostenere i suoi precedenti commenti sullo sviluppo del film, dove aveva spiegato che voleva assicurarsi che la storia fosse giusta prima di immergersi nella produzione.
World War Z 2 attualmente non ha una data di uscita o di inizio riprese e sembra che lo studio abbia dato a Fincher molta libertà creativa. Il lungo tempo di sviluppo può anche essere una reazione al film originale, che ha incontrato molti problemi durante le riprese. Si dice anche che Brad Pitt si sia scontrato con il regista Marc Forster durante le riprese e che l’intero terzo atto sia stato rifatto su suggerimento dello scrittore Damon Lindelof. Il film, alla fine, si rivelò essere un successo sorprendentemente divertente e rese allo studio un buon profitto.