Yalitza Aparicio torna sul grande schermo dopo Roma di Cuarón

L'attrice messicana è nel cast del nuovo horror di Luis Mandoki

Yalitza Aparicio è al suo secondo film

Yalitza Aparicio è un’attrice messicana ha fatto il suo debutto sul grande schermo grazie ad Alfonso Cuarón che l’ha fortemente voluta come interprete principale in Roma, la sua pellicola del 2018 distribuita da Netflix, che ha vinto la bellezza di tre Oscar nel 2019: uno riservato al lungometraggio, ovvero Miglior film straniero e due tecnici, vinti da Cuarón stesso, premiato per la Miglior Fotografia e Regia. La star esordiente, inoltre, ha ottenuto la candidatura come Miglior attrice protagonista anche se poi la statuetta è stata assegnata, quell’anno, ad Olivia Colman per la sua performance ne La favorita.

Yalitza Aparicio, che prima di incontrare le luci del set, era una semplice maestra elementare, è finita sui riflettori riuscendo a raggiungere due primati davvero importanti. La sua nomination per Roma, infatti, è stata molto significativa: la donna è stata la prima messicana ad essere candidata dopo 14 anni di Oscar e la prima indigena in assoluto nella storia degli Academy Awards. Tali impattanti risultati l’hanno portata, di recente, a intraprendere un nuovo progetto sul grande schermo. Il sito El Universal (via IndieWire) ha infatti riportato la notizia che Yalitza Aparicio è attualmente impegnata nelle riprese del suo secondo film.

Ci stiamo riferendo a Presences, film horror che in questo momento sta girando Luis Mandoki, dove è presente  anche Damián Alcázar, attore molto attivo nel panorama cinematografico che ha interpretato anche Gilberto Rodríguez Orejuela nella serie Netflix Narcos. A detta della testata, la pellicola racconta la storia di un uomo che ha perso sua moglie e, per lo shock, si rinchiude in un’abitazione nei boschi, dove accadono strani fenomeni. Nonostante Yalitza Aparicio da Roma non ha collaborato in nessun altro titolo, l’attrice è stata molto attiva sul piano sociale, sensibilizzando fortemente l’introduzione di persone emarginate all’interno dell’industria cinematografia e, contemporaneamente, combattendo per i diritti del suo paese.

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