Zoe Saldana si sfoga: “mi sono sentita soffocata dai franchise”
Tra Avatar, Guardiani della Galassia e Star Trek, la diva americana ha avuto parecchio da fare negli ultimi 10 anni.
Zoe Saldana (nome completo, Zoë Yadira Saldaña Nazario) è una famosa attrice americana del 1978, da padre dominicano e madre portoricana. Una diva a tutto tondo che ha esordito su schermo, nel 1999, in un episodio di Law & Order e che, dopo qualche apparizione televisiva, ha fatto un lancio travolgente al cinema con tante apparizioni in opere del calibro de La maledizione della prima luna (2003), The Terminal (2004) di Steven Spielberg, Prospettive di un delitto (2008), Il funerale è servito (2010) e molto altro ancora. Detto questo, gran parte della carriera della star è riconoscibile perché è parte integrante di tre franchise diversi ovvero Avatar, Guardiani della Galassia e Star Trek, rispettivamente nei panni di Neytiri, Gamora e Nyota Uhura.
Zoe Saldana ha deciso di dare una svolta alla sua vita artistica
Ma siamo veramente sicuri che questo sia il suo desiderio più recondito? In una recente intervista con Women’s Wear Daily, proprio Zoe Saldana ha rivelato che tutto questo impegno, che gli sta portando via tanto tempo da 10 anni, inizia a sentirlo molto stretto.
Sento che negli ultimi 10 anni della mia vita sono stato bloccata. Mi sono sentita bloccata a fare questi franchise. Sono molto grata per le opportunità che mi hanno fornito, dalla collaborazione con registi straordinari e dall’incontro con membri del cast che considero amici e dall’interpretare un ruolo che i fan, in particolare i bambini, adorano. Ma significa anche che mi sentivo artisticamente bloccata nel mio mestiere di non essere in grado di espandermi, crescere o mettermi alla prova interpretando generi diversi e ruoli diversi. Quindi questo è qualcosa che volevo fare da molto tempo. E anche lottare con questa pressione che la società esercita sulle donne che la tua giovinezza se ne va non appena hai figli e raggiungi i 40 anni.
Difatti, Zoe Saldana ha poi aggiunto che, adesso che ha 44 anni, sente di possedere una libertà diversa d’espressione che passa attraverso le sue scelte artistiche. Un messaggio sicuramente molto importante per tutti coloro che credono che lavorare per grandi nomi sia una passeggiata, quando in realtà ti vincola ad un sistema, per quanto qualitativamente alto, ma fortemente stressante.