Chi è Paolo Kessisoglu? 12 cose che non sai sull’attore di LOL 3
Sicuri di sapere tutto su Paolo Kessisoglu? Scopriamo insieme alcune curiosità tra vita privata, carriera e hobby.
Paolo Kessisoglu, ovvero il Paolo del duo Luca e Paolo, è tra i partecipanti di LOL 3 – Chi ride è fuori, lo show Prime Video disponibile con i nuovi episodi dal 9 marzo 2023. L’attore e comico non è certo nuovo al mondo cinematografico e televisivo, eppure ci sono delle cose che non tutti potrebbero sapere sul suo conto. Cerchiamo di ripercorrere la sua carriera e la sua biografia al fine di soddisfare la curiosità di tutti.
1. Che origini ha Paolo Kessisoglu? La biografia dell’attore
Certamente la prima domanda che ci si pone leggendo il cognome dell’attore è quella inerente le sue origini. Kessisoglu infatti è un cognome armeno, ereditato dal nonno Callisto che, durante il famoso genocidio degli armeni avvenuto per mano dell’Impero ottomano durante la prima guerra mondiale fuggì da Smirme per rifugiarsi prima in Grecia e poi in Italia (prima a Trieste e infine a Genova). Durante l’esodo il cognome subì una modifica – da Keshishian a Keşişoğlu – affinché si camuffasse al meglio e destasse il minor sospetto possibile per poi essere modificato ulteriormente in Italia, dove per adempiere alla pronuncia e alla grafia latina si è trasformato in Kessisoglu.
Paolo Kessisoglu è nato a Genova il 25 luglio del 1969, approcciandosi fin da subito al mondo artistico.
2. I primi passi nel mondo dell’arte e l’incontro con Luca Bizzarri
Paolo Kessisoglu ha iniziato a sperimentare il palcoscenico in giovane età, studiando chitarra a soli 13 anni e iniziando a esibirsi in alcuni locati jazz genovesi.
È all’età di 26 anni, nel 1991, che avviene il fortunato incontro con Luca Bizzarri, conosciuto durante un provino: i due si ritrovano in una sintonia comica pazzesca e insieme si tuffano nella fondazione di un gruppo cabarettistico chiamato I cavalli marci, ideato dal comico Claudio Nocera (in arte Rufus) e dal musicista Fabrizio Lamberti, che vedeva tra le fila anche Alessandro Bianchi, Michelangelo Pulci, Fabrizio Pippo Lamberti, Andrea Di Marco, Paolo Passano, Carlo Denei, Paolo Bartolai, Federico Sirianni, Alessandro Bergallo, Alessandro Barbini e Andrea Salvatico. Si faranno notare con la trasmissione Ciro, il figlio di Target.
Se il gruppo, con vari rimaneggiamenti, durerà fino al 2004, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri se ne distaccheranno prima ed esattamente nel 1998, per dare vita al fortunatissimo duo Luca e Paolo.
Sarà un anno da ricordare, che aprirà al duo le porte della settima arte, pur mantenendo viva la strada del cabaret e della TV.
3. I film di Paolo Kessisoglu
È del 1998 il film E allora mambo!, diretto da Lucio Pellegrini, in cui Paolo interpreta un avvocato che finisce per lasciarsi corrompere. Nel 2000, sempre per la regia di Pellegrini, il duo è coinvolto nel film Tandem, in cui interpretano due uomini che si contendono l’amore della stessa ragazza.
Le pellicole che lo rendono più famoso sono di gran lunga più recenti, parliamo di Immaturi (2011) e Immaturi – Il viaggio (2012), entrambi per la regia di Paolo Genovese, ma anche di Colpi di fortuna (2013) di Neri Parenti e de Il giorno più bello (2022) di Andrea Zalone.
Tuttavia nella filmografia di Paolo Kessisoglu si annoverano anche: il cortometraggio di Marco Bellocchio, Oggi è una bella giornata, …e se domani (2005) di Giovanni La Parola, Un fidanzato per mia moglie (2014) di Davide Marengo, Un figlio di nome Erasmus (2020) di Alberto Ferrari e Per tutta la vita (2021) di Paolo Costella, Asterix alle Olimpiadi (2008) di Frédéric Forestier e Thomas Langmann.
4. Il doppiaggio
Come spesso accade ad attori e cabarettistist assai noti, anche Paolo si è cimentato col doppiaggio in occasione dell’uscita di alcuni film d’animazione. Nel caso del 40° classico d’animazione Disney Le follie dell’Imperatore, uscito nel 2000 per la regia di Mark Dindal, Paolo Kessisoglu ha prestato la voce al personaggio di Kronk (doppiato nella versione originale da Patrick Warburton).
In La foresta magica, film d’animazione spagnolo in CGI uscito nel 2001 e diretto da Manolo Gómez e Ángel de la Cruz, presta la voce a Ho-Ho.
Nella trilogia animata basata sul franchise Disney Fairies e prodotta dai DisneyToon Studios, composta dai film Trilli, Trilli e il tesoro perduto e Trilli e il grande salvataggio, dà voce al personaggio di Bloblò.
Infine, ha prestato la sua voce anche al personaggio di Aldo nella serie animata Sitting Ducks, andata in onda in Italia su Mediaset.
5. Il successo in TV di Paolo Kessisoglu
La carriera televisiva, come dicevamo, va di pari passo rispetto a quella cinematografica e anzi la supera per popolarità. Insieme all’amico e collega Luca partecipa nel 1999 a una nuova edizione del varietà televisivo Ciro, il figlio di Target, e sull’onda del successo del personaggio di Mimmo Amerelli, un disc jockey malavitoso, incidono con la collaborazione di Molella il singolo dance Alla consolle.
Negli anni rintracciamo Luca e Paolo nei più disparati e popolari programmi TV: partecipano a MTV Trip (2000-2001), Mai dire Gol (2001), Le Iene (2001-2011), Amici di Maria De Filippi (2017), Quelli che il calcio (2017-2021) e così via, ma il vero successo ha un volto e un anno ben preciso, poiché è nel 2003 con la sitcom Camera Café, in cui l’attore ligure interpreta Paolo Bitta, che si fa notare e apprezzare dal grande pubblico.
A questa esperienza seguono anche a conduzione di Colorado (2015-2016), di Scherzi a parte (2012) e del Festival di Sanremo 2011.
6. L’amore per la musica
Essendosi approcciato al mondo dell’arte grazie allo studio della chitarra, è inevitabile che Paolo Kessisoglu ami la musica e che continui a coltivare questa passione ancora adesso in diversi modi. Oltre ad aver suonato insieme a celebri artisti durante i loro concerti in giro per l’Italia (i Negramaro, i Deep Purple – con cui suona Smoke on the Water al Teatro Smeraldo di Milano – e Joe Satriani), l’attore ligure talvolta delizia i fan con degli arrangiamenti e delle spiegazioni musicali, come il video spopolato sul web qualche anno fa (nel 2017), in cui intona un classico dei Beatles Something.
Sempre in relazione al mondo musicale, nel 2008 inizia una collaborazione con la rivista GQ, in cui racconta i più importanti concerti tenuti nell’estate.
Nel 2019 scrive, incidendola insieme ad altri cantanti italiani, la canzone C’è da fare, per raccogliere fondi in occasione della tragedia del ponte Morandi.
Lo ritroviamo inoltre in alcuni videoclip musicali, come quello del singolo Supereroi dei Meganoidi, in cui appare insieme a Luca Bizzarri e ancora in Baluba di Flabby (1999) e nel videoclip della canzone Immaturi di Alex Britti (2011).
7. La vita privata di Paolo Kessisoglu tra moglie e figli
Dal 2003 Paolo è sposato con Sabrina Donadel, conosciuta tramite un’amica in comune, la speaker radiofonica Tamara Donà. Come lui anche la donna fa parte del mondo televisivo ma in un’altra veste, essendo conduttrice e giornalista TV. Insieme hanno una figlia, nata nel 2003, Lunitta Kessisoglu.
Qualche anno fa sul web si sono diffuse delle voci in merito alla separazione di Paolo Kessisoglu dalla moglie, che però sembrano essere infondate.
8. Vegetariano per amore
Per amore, l’attore ligure ha deciso addirittura di cambiare il suo stile alimentare, diventando vegetariano. Come dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, lui e Sabrina sono stati dei “vegetariani integralisti” per quindici anni per poi allentare un po’ la presa e cedere almeno al pesce!
9. Il ciclismo
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Come molti sapranno, Paolo Kessisoglu è un grandissimo appassionato di ciclismo e sui social posta spesso le sue uscite in bici. A spiegare la sua passione, in particolare, un post di qualche anno fa, in cui l’attore si cala nei dettagli della sua passione, narrando il motivo che lo spinge a salire sulle due ruote, nonostante la stanchezza fisica che ne segue.
Sono a pezzi.
Non lo so.
Giuro non lo so davvero.
Nel senso, non dò per scontato il fatto che mi piaccia, a quasi 48 anni, cuocermi le palle e stirarmi la prostata per ore, mentre lascio sofferente una scia di sudore sulla strada.
Nemmeno ho la presunzione di pensare che stare abbarbicato ad un manubrio, che maledico salendo per una strada che sembra infinita, (anche perché magari l’ho pure già fatta e mi dico: “eri consapevole, cretino, ora pedali!) sia un esercizio, certo, faticoso ma tutto sommato piacevole.
Eppure c’è qualcosa di diabolico, di inspiegabile.
Mediamente sulla strada del ritorno, guardando quelli seduti ai tavoli dei ristoranti lungo lago col prosecchino davanti, penso: “basta cribbio, oggi ho esagerato, per un po’ stacco…”.
Eh sì, perché mentre agogno di scendere dal trabicolo mi fanno male in ordine sparso: schiena, culo, palle, ossa ischiatiche, cervicale, gambe sopra e sotto, polpacci, spina dorsale, senza contare che nel migliore dei casi non sento più i piedi, mi si sono addormentate le prime falangi e i palmi delle mani, ho fame, la lingua pesa come un incudine e schiocca a tal punto che si spaventano anche i passanti e mi viene il dubbio che in quegli intrugli che mi preparo non ci siano carbo-idrati ma probabilmente manganite. Nonostante ciò, arrivo a casa, poso la bici, il tempo di un attimo e mentre le dò le spalle e me ne sto per staccare penso: “che poi…tutto sommato una ripetutina la potevo ancora fare…dopo domani ci dò dentro però, eh!”
Dopo domani?
Ma allora, santo cielo, la manganite ce l’ho anche nel cervello?
Tutte le maledizioni che ho tirato svaniscono appena mi stacco dal mio gioiello, la mia macchina di tortura, laddove “mia” non è riferito alla bici ma al fatto che la “tortura” è una mia libera scelta, ogni volta peggio e con un graduale ed inesorabile upgrade di fatica.
Voglio forse iscrivermi al giro d’Italia? Naaaa
Godo a superare i ciclisti della domenica in salita? Naaaa
Aspiro a diventare il nuovo Nibali, lo squalo di Genova? Naaaa
E allora why? Pecché?
Perché la felicità di arrivare su in cima, dove arrivano le auto, tutto da solo e con le mie gambe mi fa stare bene, vivo, anzi “Alive and kicking” come il titolo di una canzone dei Simple Minds. Perché quando arrivo alla chiesetta (c’è sempre una chiesetta in cima alla salita, meno spesso una fontanella, per Giove!) e guardo i vecchietti seduti al bar che mi fissano come fossi un deficiente e mi viene in mente che giro la bici e poi è tutta discesa, provo un senso di goduria totale.
Allora vado: impugnatura bassa, giù la testa, gambe a mulinare sennò si raffreddano, fondoschiena all’insù, il sudore che si asciuga ed il fresco che mi entra ovunque, anche nella testa e mi pare che tutte le domande che mi sono fatto in salita sulla vita, il lavoro, i figli, l’amore (sì perché mentre fatico mi sembra anche di pensare meglio, che di solito non è un’attività che mi venga benissimo) trovino risposta in discesa, tutto si sciacqua, tutto si risolve.
Non sono un gran discesista (me la faccio sotto, grazie a Dio) ma mi piace disegnare un linea pulita, ci provo, mi guardo da fuori, voglio essere a posto, preciso: il copri scarpa con la zip tutta su, l’antivento ben calzato, esco dai tornanti e via sui pedali per riprendere velocità, in prossimità delle buche alzo leggermente il sedere ma giusto poco poco per non rovinare l’estetica del gesto atletico. Ancora ancora il gesto, ma l’atletico…sono proprio scemo.
Mi diverto.
Dimentico tutti i dolori.
Mi sento libero, libero come l’aria.
Mi sento felice con niente.
Sono a pezzi, ma mi sento un Dio.”
10. Il calcio: una fede ereditata dal padre
L’attore ligure è un tifoso sfegatato del Genoa, una fede ereditata dal padre Pietro, per anni presidente del Coordinamento Club Genoani.
A tal proposito proprio il padre di Paolo, venuto a mancare a gennaio 2023, aveva dichiarato di aver sempre voluto condividere questa passione col figlio e di amare i loro commenti alle partite.
11. L’attenzione per la memoria storica e l’impegno sociale
Come abbiamo detto in apertura, Paolo Kessisoglu ha origini armene. Quello dello sterminio degli armeni per mano dei Giovani Turchi, saliti al potere nel 1908, è stato più volte rinnegato, eppure è stato uno dei più crudeli della storia. L’attore, da quanto ha avuto popolarità, combatte affinché la memoria di questo ingiusto massacro venga trasmessa alle generazioni future.
Inoltre Paolo è impegnato nella Fondazione Domus de Luna, una ONLUS fondata nel 2005 dal suo amico Ugo Bressanello per prendersi cura di bambini, ragazzi e mamme in situazioni di grave difficoltà.
12. Paolo Kessisoglu: social e altre curiosità
L’attore è attivo su Instagram e su Facebook. È nato sotto il segno zodiacale del Leone ed è alto 1.85 cm. Tra gli sport praticati in giovane età, ci sono arti marziali e calcio.