Tim Robbins: 7 cose che non sai sull’attore

Alcuni aneddoti su un interprete che va ben oltre il mondo del cinema.

Attore, regista, sceneggiatore e attivista: Tim Robbins è una delle figure più complesse e affascinanti del cinema americano. Dotato di un talento versatile e di un’intelligenza fuori dal comune, ha attraversato generi e decenni, lasciando il segno in ruoli memorabili e progetti impegnati, spesso al confine tra arte e politica. Dalla sua intensa interpretazione in Le ali della libertà alla regia di film come Dead Man Walking, Robbins ha sempre portato sullo schermo personaggi profondi, tormentati, spesso simbolici. La sua carriera è costellata di successi, collaborazioni con grandi registi e scelte controcorrente. Ma c’è molto di più dietro il volto riflessivo e la voce pacata di Robbins. Ecco allora sette curiosità che raccontano l’uomo dietro l’attore, tra vita privata, riconoscimenti e piccoli dettagli che forse non conoscevi.

1. Robbins ha recitato in Top Gun… ma nessuno se lo ricorda

Robbins - Cinematographe.it

Nel 1986, Robbins era sul set di due film molto diversi: Howard e il destino del mondo e Top Gun. In quest’ultimo, appare nel ruolo del tenente Merlin, copilota di Cougar. Sebbene la sua presenza nel film sia di breve durata, è un dettaglio interessante per i fan più attenti: Robbins fa parte di uno dei blockbuster più iconici degli anni ’80, anche se la fama arriverà per lui solo in seguito. Curiosamente, Top Gun e Howard non potrebbero essere più diversi tra loro: il primo è una celebrazione dell’eroismo militare, il secondo una folle avventura fantascientifica diventata col tempo un cult nerd

2. Vita privata: Susan Sarandon è stata sua moglie?

Tim Robbins ha condiviso oltre due decenni della sua vita con Susan Sarandon, attrice di enorme talento e impegno civile. Si sono conosciuti sul set della commedia sportiva Bull Durham (1988), dove lei interpretava l’allenatrice di baseball Annie e lui un giovane lanciatore. La loro relazione è durata 23 anni, dal 1988 al 2009, e pur non essendosi mai sposati, hanno formato una delle coppie più iconiche di Hollywood. Hanno avuto due figli, Miles e Jack, e hanno spesso condiviso set e battaglie ideologiche, mantenendo sempre una certa coerenza tra vita privata e pubblica.

3. Suo figlio Miles Robbins è anche lui un attore

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Miles Robbins, nato nel 1992, ha seguito le orme dei genitori, ma con uno stile tutto suo. Attore, musicista e performer, ha partecipato a film come Halloween (2018), Daniel Isn’t Real e serie come Mozart in the Jungle. Il suo stile è eccentrico, libero, spesso vicino all’universo indie e alternativo, lontano dai canoni hollywoodiani classici. Cresciuto in una famiglia dove arte e politica sono sempre andate di pari passo, Miles rappresenta una nuova generazione di artisti impegnati, proprio come suo padre.

4. Tim Robbins ha ricevuto candidature e premi importanti

L’apice della carriera di Tim Robbins arriva tra la metà degli anni ’90 e i primi anni 2000. Nel 1995 dirige Dead Man Walking – Condannato a morte, con Susan Sarandon e Sean Penn. Il film, basato sul libro autobiografico di suor Helen Prejean, affronta il tema della pena di morte con rigore morale e sensibilità. Robbins ottiene una nomination all’Oscar per la Miglior Regia, mentre Sarandon vince come Miglior Attrice Protagonista. Nel 2003 arriva invece il suo Oscar come Miglior Attore Non Protagonista per Mystic River, diretto da Clint Eastwood. In questo intenso dramma urbano, Robbins interpreta un uomo tormentato da un trauma infantile, in una delle sue performance più potenti. La sua interpretazione è affiancata da un altrettanto magistrale Sean Penn, che vince l’Oscar come Miglior Attore Protagonista.

5. I ruoli iconici: da Le ali della libertà a Mystic River

Robbins - Cinematographe.it

Tim Robbins è uno di quegli attori che ha saputo scegliere ruoli forti, spesso anticonvenzionali, attraversando con disinvoltura commedia, dramma, fantascienza e thriller. Oltre ai già citati Top Gun, Howard e il destino del mondo e Mystic River, è impossibile non menzionare Le ali della libertà (1994), tratto da Stephen King, dove interpreta Andy Dufresne, un uomo condannato ingiustamente, in uno dei film più amati di sempre. Nel 1990 è protagonista del visionario Allucinazione perversa (Jacob’s Ladder), uno dei film psicologici più inquietanti del decennio. Lavora con registi come Robert Altman in America oggi (1993), vincitore del Leone d’Oro a Venezia, e con i fratelli Coen in Mister Hula Hoop (1994). Nel 2000 si trasforma nel rivale in amore di John Cusack in Alta fedeltà, mentre con Brian De Palma partecipa a Mission to Mars, uno dei suoi film meno apprezzati, ma significativo per la sua versatilità. È anche in La guerra dei mondi (2005) di Steven Spielberg, dove interpreta un sopravvissuto paranoico, e in Zathura (2005), una sorta di Jumanji nello spazio. E non mancano ruoli da cult come quello nel musical rock demenziale Tenacious D e il destino del rock (2006), o in Lanterna Verde (2011), dove appare in una piccola parte. In ogni genere, Robbins riesce a portare sullo schermo una profondità rara, anche nei ruoli più brevi o stranianti.

6. Ha una carriera teatrale e registica solida e coerente

Robbins non si è limitato alla recitazione. La sua passione per la regia e il teatro è sempre stata una costante. Con il suo collettivo teatrale, The Actors’ Gang, ha portato in scena opere classiche e contemporanee, spesso con una forte componente politica e sociale. Il suo cinema d’autore, come in Dead Man Walking o Embedded, mostra sempre un impegno verso le grandi tematiche civili, senza mai cadere nella retorica. Anche quando affronta generi più commerciali – come nel caso di Zathura o La guerra dei mondi – Robbins riesce a mantenere una cifra personale riconoscibile.

7. Tim Robbins oggi è meno presente sul grande schermo, ma resta attivo e impegnato

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Negli ultimi anni, Tim Robbins ha scelto con cura i progetti a cui partecipare, riducendo le apparizioni, ma non il suo impatto. La politica è rimasta al centro della sua vita, come dimostrano le sue critiche all’amministrazione Bush e le sue posizioni su giustizia sociale, diritti civili e carcerazione. Nel 2023 è tornato sotto i riflettori con Silo, serie distopica disponibile su Apple TV+, che ha ricevuto ottimi consensi dalla critica. Un ritorno che conferma come Robbins sappia ancora scegliere ruoli che abbiano qualcosa da dire.

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