800 Words: recensione della serie tv australiana

800 Words è una serie australiana e neozelandese che, tra paesaggi mozzafiato ed umorismo sottile, racconta la rinascita di una famiglia dopo un grave lutto.

Esprimere e raccontare concetti importanti, emozioni, ricordi, sofferenze, avendo a disposizione 800 parole. È quello che il nostro protagonista, George Turner, fa per lavoro. Da editorialista di un importante giornale di Sidney, George è abituato a sviscerare concetti obbligato da un format sintetico, che lo obbliga ad affrontare gli argomenti in modo esaustivo ed efficace. Ma cosa accade quando deve affrontare non un argomento sulla carta, ma un dolore vero nella sua vita? Quale sarà la soluzione che George, da uomo occidentale, scrittore, di bella presenza, padre di famiglia, dovrà adottare quando una tragedia si abbatte sulla sua vita?

800 Words – La fuga come soluzione

800 Words inizia quando la tragedia è già avvenuta: capiamo subito che abbiamo a che fare con una famiglia che ha subito un grave lutto, la morte della mamma dei due figli di George, sua moglie, l’amore della sua vita. E, dalle prime scene, ci viene subito svelata quale sarà la soluzione che il protagonista intende adottare per fare in modo che i figli soffrano meno e che la loro vita possa ricominciare: emigrare. E così, dalla popolosa e vivida capitale australiana, George (Erik Thomson), Shay (Melina Vidler) di diciassette anni e Arlo (Benson Jack Anthony), poco più piccolo della sorella, partono senza troppo entusiasmo verso una località sperduta in Nuova Zelanda, un paese sul mare di nome Weld, dove George andava in vacanza da piccolo con i suoi genitori.

800 Words – La difficoltà di una nuova vita

Una volta arrivati nella loro nuova vita le cose sembrano andare progressivamente di male in peggio ai tre, che, tra la forzata serenità del padre, l’ostracismo e cinismo di Shay e la dolcezza di Arlo, cercano di adattarsi alla nuova realtà, estremamente diversa da quella da cui provengono, e che per di più, non sembra accoglierli. Weld, dai paesaggi splendidi, dal mare che ogni surfista sogna di cavalcare, la cui popolazione è esigua, dove incontriamo lo stesso personaggio fare più lavori diversi, e dove ci si conosce tutti, si dimostra una comunità tanto unita e raccolta, quanto chiusa e solita adoperare il pettegolezzo come arma di difesa nei riguardi dello straniero.

800 Words – Dalle metropoli al paesino

È su questa mancanza di accoglienza, che gradualmente si scioglie grazie all’evoluzione dei protagonisti, che si gioca molto del senso di questa raffinata e tragicomica serie, configurandosi come l’elemento di rottura rispetto alla loro precedente vita. Siamo al dualismo classico tra grande metropoli e piccola comunità, tra stile di vita urbano e rustico, tra topo di campagna e topo di città. Questo dualismo, che poi è lo specchio di quello tra la vita prima e dopo una grave perdita, è la chiave dell’intero racconto, e ci porta in un viaggio nell’adattamento ad una nuova vita di questi tre personaggi molto diversi tra loro per carattere ed età, ed è metafora dell’elaborazione del lutto di un marito, di una figlia quasi donna e di un figlio adolescente.

800 Words – La leggerezza dell’ironia

Lo stile di 800 Words è ironico, pur trovandoci di fronte ad una storia che nasce come tragica, lo sviluppo del racconto ha un registro da commedia, piacevole e leggera. La sceneggiatura, ben articolata nei dialoghi e nella descrizione di tutti i personaggi, compresi i nuovi amici e nemici della famiglia Turner, è lieve, utilizza un umorismo che si trova a metà strada tra quello poderoso a stelle e strisce ed il sottilissimo e poetico humor inglese. Le parole sono un tema importante, che troviamo finanche nel titolo: i racconti da 800 parole di George di puntata in puntata sono il fil rouge che fa da cornice ad ogni episodio, ricordando, a livello di immagine, la cara vecchia Carrie Bradshow che scriveva nelle sere pensierose di New York illuminata dalla sola luce del suo computer portatile.

La serie, dolce e malinconica, riesce a strappare un sorriso in quasi tutte le scene, ed è una buona occasione per conoscere un po’ meglio una cultura che a noi non è purtroppo molto nota, quella neozelandese. La prima stagione della serie verrà trasmessa in Italia per la prima volta su Fox Life da lunedì 25 Giugno 2018.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.6