Agent X: recensione della serie tv con Sharon Stone
Dove l’FBI e la Cia non riescono a intervenire ecco che c’è Agent X ed entra in campo per proteggere gli Stati Uniti dai nemici interni ed esterni.
Dopo la messa in onda sulla piattaforma pay di Mediaset, Premium Action, nel settembre del 2015, Agent X verrà trasmessa in chiaro sul nuovo canale 20, riservato alle serie, a partire da domenica 13 maggio.
La serie action del canale statunitense TNT, creata da William Blake Herron, è andata in onda durante la stagione autunnale 2015, quando a metà della programmazione è stato annunciato la cancellazione di Agent X, visto il basso livello di ascolto da parte dal pubblico, forse a causa dello scomodo orario di piazzamento o forse perché si rivelava un prodotto un po’ scomodo, poiché in gran parte criticato dall’opinione pubblica.
ATTENZIONE: Sono presenti alcuni spoiler sulla prima parte di stagione di Agent X.
Sharon Stone veste qui i panni della vice presidente degli Stati Uniti, Natalie Maccabee, donna di classe sulla cinquantina, composta ma determinata che si ritrova a dirigere un reparto segreto che interviene in casi eccezionali nella difesa del paese e ha il prezioso compito di proteggere il fondamento della nazione: la Costituzione Americana. Così, in maniera inattesa si trova a impartire ordini all’Agent X, alias John Case, alias Steven (Jeff Hephner) e dal suo mentore Malcolm Millar interpretato da Gerald McRaney.
“Io Natalie Kale Maccabee, giuro solennemente che sosterrò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti d’America contro qualsiasi nemico interno ed esterno al paese.” e con questo giuramento si riassume l’intento complessivo che muove Agent X.
Infatti, nel memorabile giorno dell’insediamento del primo vice presidente donna nella storia degli Stati Uniti, la Maccabee vene a conoscenza del più grande segreto nella storia della nazione: l’esistenza dell’unico documento della Costituzione, contenente tutti e cinque i paragrafi dell’articolo 2; il quinto paragrafo recita così “Un agente la cui identità resterà ignota potrà operare secondo direttive impartite dal vice presidente a sua totale discrezione allo scopo di difendere la repubblica in circostanze di grave pericolo.”
Agent X: ”Una nazione è forte quando i suoi segreti son ben custoditi”
Non appena il presidente Thomas Eckhart (John Shea) e il suo vice si sono insediati, un nuovo fattore di caos sulla scena internazionale si presenta alla Casa Bianca; è rappresentato da un criminale internazionale pericoloso, conosciuto come Nicolas Volker (Andrew Howard), l’architetto della morte, uomo senza volto e identità che come un fantasma si aggira attorno ai peggiori crimini del panorama mondiale.
La prima metà della serie è incentrata sull’identificare la personalità di Volker, in un inseguendolo, fisico e tecnologico, senza tregua per interferire nei suoi piani bellici, ma l’uomo sembra essere irraggiungibile e imprevedibile. Tuttavia, a partire dalla seconda metà di Agent X veniamo a conoscenza di chi si nasconde dietro al volto del criminale, Raymond Marks, ex agente X e antecessore di John, che a causa dei suo atteggiamenti impulsivi e ingestibili era diventato una minaccia per l’organizzazione, così, viene eliminato per la salvaguardia del bene della nazione.
È da questo momento che comprendiamo il vero intento di Volker nel creare disordine nella scena internazionale; infatti, il suo obiettivo è distruggere il programma Agent X e uccidere il presidente Eckhart, responsabile di aver ordinato la sua dipartita.
La serie costruita su dieci episodi è ricca e densa di avvenimenti, frenetica e ritmata da rapidi spostamenti di macchina che, attraverso avvicinamenti e allontanamenti, compie dei movimenti decisi e sinuosi di centottanta gradi attorno ai personaggi. Anche il montaggio si fa sempre più serrato in momenti di forte intensità, dando un’accelerazione alla narrazione soprattutto quando l’azione si fa sempre più serrata.
Inoltre, nella prima metà di Agent X sono inserite soluzioni visive che richiamano la visuale videoludica in soggettiva, con il first person shooter; tuttavia, questa scelta non risulta una soluzione molto azzeccata, considerato che il suo inserimento è casuale e talmente rapido che crea quasi un disturbo allo spettatore. Infatti, nella seconda metà questa soluzione registica viene completamente rimossa dall’inserimento in fase montaggio.
Agent X è un prodotto interessante sia per l’intreccio narrativo, che svela un’elaborata struttura macchinosa, sia per lo sguardo confabulatorio della storia; purtroppo, non gli è stata data una seconda possibilità poiché ritenuto scomodo allo sguardo della critica.
”Il mio unico vero rimpianto è avere una sola vita da offrire al mio paese”.