Amazing Stories (2020): recensione del pilot della serie Apple TV +
La nostra opinione su Amazing Stories, remake dell’omonima serie di Spielberg degli anni ‘80.
Le grandi passioni nascono spesso in tenera età, talvolta quasi per caso, per un interesse personale apparentemente di poco conto. Gli interessi giovani sono stati fondamentali per un regista di talento come Steven Spielberg: dalla lettura della rivista fantascientifica Amazing Stories è nata l’idea – molti anni dopo – per una serie tv omonima, incentrata su una serie di racconti di genere diverso, capaci di emozionare, coinvolgere, spaventare e sconvolgere. Il desiderio di appassionare il pubblico non si esaurito in Spielberg, che torna ad occuparsi di Amazing Stories con un reboot che è al tempo stesso un tributo e un tentativo di riportare in auge il progetto. Ma questo moderno Amazing Stories è all’altezza delle aspettative?
Amazing Stories: amori senza tempo nell’episodio The Cellar
Il primo episodio del reboot si intitola The Cellar, La cantina e desidera cavalcare l’onda di una delle tematiche più apprezzate degli ultimi anni: il viaggio temporale. Un po’ mito, un po’ teoria scientifica non priva di un certo fondamento, il viaggio nel tempo è un limite che da tempo l’uomo cerca di valicare, soprattutto nei prodotti sci-fi. A livello di intrattenimento è un argomento che non manca mai di conquistare lo spettatore, grazie alle sue complesse regole e ai suoi risvolti incredibili.
Il pilot di Amazing Stories desidera dunque partire con il proverbiale botto, giocando una carta apparentemente facile, ma in realtà piena di insidie.
Sam (Dylan O’Brien) è impegnato assieme al fratello nella ristrutturazione di una vecchia casa. All’interno di essa trova tracce dei suoi antichi possessori, tra cui la foto di una bellissima ragazza (Victoria Pedretti). Un giorno una violenta tempesta si abbatte sulla zona e Sam, in cantina, scopre di poter viaggiare nel tempo grazie alle variazioni nella pressione atmosferica. Con suo grande stupore si ritrova nell’epoca in cui la casa in ristrutturazione era ancora abitata dalla ragazza della foto, una giovane in procinto di sposarsi con un uomo che non ama. Per Sam ha inizio un’incredibile avventura tra passato, presente e futuro.
È innegabile vedere nella scelta del viaggio temporale un tentativo di catturare fin dalla prima puntata di Amazing Stories l’attenzione dello spettatore, tentativo che tuttavia viene ostacolato in più occasioni da una sceneggiatura non proprio perfetta.
Nonostante la buona recitazione dei due attori principali e la piacevolezza dell’episodio, c’è qualcosa che non sempre fila liscio nel corso della narrazione, in particolar modo nelle interazioni nei personaggi.
La vicenda tra i due protagonisti sembra quasi bruciare le tappe, non solo nella creazione di un’intesa personale che avrebbe meritato una maggiore attenzione, ma anche e soprattutto nella facile accettazione della reale provenienza di Sam. In un’epoca storica in cui il progresso scientifico è avanzato, ma ancora limitato, risulta irrealistico vedere quanto poco conflittuale sia la presenza di un uomo proveniente dal futuro e vestito con abiti moderni.
Amazing Stories: un tiepido ritorno?
Superati gli evidenti limiti, il primo episodio di Amazing Stories non deve essere considerato troppo rappresentativo dell’intero progetto. Il ritorno di questa serie sci-fi anni ‘80 è avvenuto in modo un po’ tiepido, ma le potenzialità per un valido intrattenimento ci sono.
Nonostante alcuni difetti nella sceneggiatura, La cantina è una puntata gradevole, accattivante proprio per la tematica trattata e poco scontata nei suoi esiti.
Con un po’ di originalità in più questo reboot può davvero presentarsi come un buon prodotto fantastico e fantascientifico.